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Crollo torre piloti di Genova, la mamma di una vittima: “Non dimenticatevi di loro”

Lo sfogo su Facebook di Adele Chiello, la mamma di Giuseppe Tusa uno dei nove morti nel crollo della torre piloti, abbattuta il 7 maggio 2013 dalla nave Jolly Nero degli armatori Messina nel porto di Genova.
A cura di Giorgio Scura
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GENOVA – "Oggi sono quattro anni senza i nostri figli, un dolore quotidiano, sempre presente nella nostra vita". Cosi' scrive nel suo blog e su Facebook Adele Chiello, la mamma di Giuseppe Tusa uno dei nove morti nel crollo della torre piloti, abbattuta il 7 maggio 2013 dalla nave Jolly Nero degli armatori Messina nel porto di Genova.

"Sono indignata – prosegue Chiello – per la mancanza di rispetto per questi ragazzi, senza più voce, morti per l' incuria, per la negligenza e soprattutto per le illegalità di cui tutti siamo a conoscenza. La memoria e' importante per ricordare, per non dimenticare la gravissima tragedia che ha colpito nove onesti lavoratori e le loro famiglie". "Non permetterò che il 7 maggio venga dimenticato, non permetterò che il ricordo venga sussurrato a bassa voce, non permetterò che vengano dimenticati tutti gli errori commessi". In serata nella Sala conferenze 7 maggio della Capitaneria di Porto, al Porto Antico, viene officiata in forma privata una messa dal cappellano militare don Fabio Pagnin, quindi la processione sino a Molo Giano teatro della tragedia. Alle 22.59, ora del crollo della torre, vengono deposte corone di fiori sul molo. Nel crollo persero la vita oltre a Tusa, Daniele Fratantonio, Davide Morella, Francesco Cetrola, Marco De Candussio, Michele Robazza, Maurizio Potenza, Sergio Basso e Gianni Jacoviello.

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