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Crollo cavalcavia A14, commissione d’inchiesta: “Gravi responsabilità di Autostrade per l’Italia”

Secondo la commissione Parlamentare d’inchiesta nel crollo del cavalcavia che lo scorso 9 marzo provocò la morte di 2 persone ci sarebbero gravi responsabilità di Autostrade per l’Italia. Intanto la Procura di Ancona prosegue le indagini.
A cura di Davide Falcioni
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Era il 9 marzo scorso quando Emidio Diomede e Antonella Viviani, titolari di una piccola azienda della provincia di Ascoli Piceno, morirono in seguito al crollo di un cavalcavia all'altezza di Camerano, in provincia di Ancona, lungo l'autostrada A14. Ebbene, a quattro mesi da quella tragedia, che sollevò nell'opinione pubblica non pochi dubbi sulla qualità dei lavori di manutenzione stradale, una relazione approvata dalla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sugli infortuni sul lavoro solleva importanti ombre. Come spiega Il Fatto Quotidiano, che ha visualizzato le carte, il progetto presentato alla ditta era "indubbiamente superficiale" e “risulta opaco” quale fosse l'esperienza specifica della società nell’innalzamento dei cavalcavia “al momento del subaffidamento”.

Nella tragedia "gravi corresponsabilità da parte di tutti"

Secondo la commissione vi fu una “grave corresponsabilità da parte di tutti” nell’incidente che provocò la morte di Emilio Diomede e Antonella Viviani. Da parte di Autostrade per l'Italia, in primis che non avrebbe effettuato i dovuti controlli sulle competenze tecniche di Delabech, la società romana che si occupò del sollevamento del ponte. Secondo Camilla Fabbri, parlamentare del Partito Democratico e presidente della commissione, la società della famiglia Benetton avrebbe dimostrato “lacune che hanno costituto la base della insicurezza dell’esecuzione” dei lavori “sia a livello progettuale sia a livello esecutivo”. La relazione della commissione ricompone anche i tasselli delle ore precedenti al crollo, spiegando della presenza di crepe osservate da operai e ingegnere del cantiere senza che, nonostante avessero compreso la “grave anomalia” e avvisato i superiori, venisse preso alcun provvedimento. Ciò dimostrerebbe come “non vi era un programma di sicurezza per fronteggiare l’emergenza”.

Nel frattempo prosegue l'inchiesta della magistratura: il pubblico Irene Bilotta della procura di Ancona ha iscritto nel registro degli indagati 41 persone, tra cui sei dirigenti di Autostrade: tutte sono accusate a vario titolo di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose. Intanto dala commissione parlamentare ritengono che possa esserci stata una “malevola discrezionalità delle imprese nella gestione economica della sicurezza”, malgrado quanto previsto dalla legge. Il crollo del cavalcavia rappresenta “ancora una volta la dimostrazione tragica” che le norme in materia di sicurezza sui cantieri sono viste più come “espressione burocratica” ed “adempimento di oneri formali”, senza dare il giusto “rispetto anche della vita esterna al cantiere e in particolare agli utenti, cittadini, collettività che possono essere messi in pericolo“.

 

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