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Crollo A14, la documentazione: “Il ponte era più alto da un lato, ciò ha provocato disastro”

Errata inclinazione del cavalcavia, oppure un errore nel posizionare sostegni provvisori. Sono due ipotesi che potrebbero spiegareil crollo del ponte sulla A14, costato la vita ai coniugi Diomede.
A cura di Biagio Chiariello
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La documentazione sul crollo del ponte in A14 è stata consegnata al consulente, l'ing. Luigino Dezi, docente dell'Università Politecnica delle Marche. La Procura di Ancona ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per la sciagura a Camerano, costata la vita ai coniugi Diomede,e ha posto sotto sequestro l'intera area. Dezi avrà 60 giorni di tempo per consegnare la sua relazione al pm Irene Bilotta. A quel punto si potrà fare il punto con l'iscrizione di una o più persone nel registro degli indagati. In base all'andamento delle verifiche, inoltre, il magistrato deciderà se contestare anche il reato di disastro colposo, in concorso o meno.

L'inchiesta sul crollo del ponte sull'A14

Al momento sarebbero due le ipotesi che potrebbero spiegare il crollo del ponte. Un'errata inclinazione del cavalcavia, oppure un errore nel posizionare le pile, ossia i sostegni provvisori che servivano a mantenere la distanza in altezza tra il ponte e i piloni sottostanti. In tale ottica va ad inserirsi il lavoro del consulente: Dezi dovrà valutare la correttezza dell'esecuzione dei lavori, ovviamente, e la corrispondenza ai progetti. Quanto all'aspetto della sicurezza, e cioè se l'autostrada dovesse essere chiusa oppure no, il consulente dovrà valutare a livello probabilistico quale rischio vi fosse in relazione all'eventuale specificità dei lavori su quel ponte. Più in generale, l'inchiesta è concentrata sul sollevamento del ponte, che sarebbe stato alzato più da una parte rispetto all'altra determinando uno scivolamento del cavalcavia, e i problemi insorti in una fase ancora da determinare. L’esame riguarda anche i martinetti – che però non sarebbero il fulcro della vicenda -, che a quanto pare al momento del crollo erano ancora in tensione, e le parti rimaste in piedi. Gli operai presenti in quel momento sul posto (4 della Delabech, di cui tre rimasti feriti, e altri tre che stavano facendo l'asfaltatura delle rampe) sono stati interrogati e di loro si stanno occupando anche gli ispettori dell'Asur. Tra gli atti acquisiti dalla Procura, anche il piano di sicurezza.

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