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Crisi, il debito delle famiglie italiane è di 50miliardi: 833 euro a testa (neonati compresi)

A renderlo noto è il Codacons: tra mutui, bollette non pagate, prestiti, leasing e molto altro ogni cittadino ha un debito di 833 euro.
A cura di D. F.
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Con la disoccupazione a livelli record anche le famiglie sono sempre di più in sofferenza, tanto che i debiti accumulati dai singoli cittadini hanno ormai raggiunto livelli di guardia. A renderlo noto è il Codacons, che rivela come le famiglie italiane abbiano sulle spalle debiti che in totale sfiorano i 50 miliardi di euro: si tratta in larga parte di mancati pagamenti di rate, mutui, prestiti di acquisto di beni di largo consumo, leasing, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving, ma anche di bollette per le utenze domestiche non saldate, cui si aggiungono debiti commerciali di vario tipo, per i quali sono state avviate le procedure di recupero.

Rispetto a due anni fa il debito complessivo è aumentato di 7 miliardi di euro. Nel 2012, infatti, i mancati pagamenti degli italiani ammontavano a 43 miliardi di euro. Negli ultimi due anni sono cresciuti del 16%. Secondo il Codacons, numeri alla mano, ogni singolo italiano, neonati compresi, nel 2014 ha un debito di 833 euro. Solo per le bollette, 19,1 milioni di italiani risultano oggi morosi almeno su una utenza relativa alla fornitura di elettricità, gas, acqua o telefonia. Tra le regioni che registrano i più alti livelli di insolvenza c'è la Sicilia con 7,4 miliardi di euro, la Lombardia con 6,7 miliardi, la Campania con 5,7 miliardi e il Lazio con 4,5 miliardi.

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, afferma: "La causa di tale drammatica situazione è da ricercarsi nel progressivo impoverimento delle famiglie, colpite da una drastica riduzione del potere d'acquisto, dalla crescita della disoccupazione e da una pressione fiscale insostenibile, di conseguenza, chi ha contratto debiti negli anni passati non riesce oggi a far fronte ai propri obblighi, nonostante si sia progressivamente ridotto il ricorso al credito al consumo, sceso del -6,4% nel periodo gennaio-agosto 2014″.

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