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Crisi di governo, dopo lo scontro sullo Ius Soli si dimette il ministro Costa

Come annunciato nei giorni scorsi, il ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, nominato in quota Ap, ha rassegnato le dimissioni. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha commentato: “Credevo lo facesse già un paio di giorni fa. Dimissioni inevitabili e tardive”.
A cura di Charlotte Matteini
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Come annunciato in un'intervista al quotidiano Repubblica pochi giorni fa, il ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, nominato in quota Alternativa Popolare, il partito fondato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, ha definitivamente rassegnato le dimissioni. Stando a fonti di Palazzo Chigi, sarà il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ad assumere l'interim degli Affari Regionali.  "Se c'è la fiducia, lascio", aveva spiegato Costa al cronista di Repubblica. "Lascerò per coerenza. Sono già stato l'unico a non votare la riforma del processo penale. Non posso non votare un'altra volta la fiducia rimanendo tranquillamente al mio posto", evidenziò Costa spiegando le sue motivazioni. "È essenziale un supplemento di riflessione sullo ius soli. Tale convinzione si fonda su principi costituzionali e non merita di essere svilita. Modificare la composizione della comunità nazionale è decisione che va ponderata e non precipitata. E si tratta di materia che non può essere agitata come bandierina per segnare posizioni ideologiche. Rispettiamo chi la pensa diversamente, ma pretendiamo analogo rispetto", concluse il ministro.

"Ho manifestato nei giorni scorsi la convinzione che sia il momento di lavorare ad un programma politico di ampio respiro che riunisca quelle forze liberali che per decenni hanno incarnato aspirazioni, ideali, valori, interessi di milioni di italiani che hanno sempre respinto soluzioni estremistiche e demagogiche. Sono opinioni politiche del tutto naturali, per chi ha una storia politica come la mia. In questi mesi ho anche espresso il dissenso su alcuni provvedimenti (ius soli, processo penale), motivando dettagliatamente le mie posizioni. C'è chi ha ritenuto queste opinioni fonte di pregiudizio per il Governo, ma anche chi le ha apprezzate perché hanno portato una interessante dialettica. Tu, caro Presidente, hai sempre rispettato le mie idee. Non mi hai mai imposto il paraocchi e non mi hai chiesto di rinunciare alle mie convinzioni. Lo apprezzo moltissimo. Ma non posso far finta di non vedere la schiera di coloro che scorgono un conflitto tra il mio ruolo ed il mio pensiero. E siccome non voglio creare problemi al Governo rinuncio al ruolo e mi tengo il pensiero", ha spiegato oggi Costa nella sua lettera di dimissioni.

A scatenare questa mini crisi di governo è stata l'ipotesi fiducia sullo Ius Soli, il disegno di legge che mira a introdurre nuove norme in materia di concessione della cittadinanza e naturalizzazione per i cittadini stranieri residenti da molti anni sul territorio nazionale. Alternativa Popolare, nonostante alla Camera abbia votato a favore, è contraria all'approvazione di questa nuova legge tramite il ricorso alla fiducia. La questione di fiducia, però, in realtà, non è più stata posta perché il governo ha deciso di rinviare la discussione per l'approvazione del provvedimento a settembre, dopo la pausa estiva.

Le reazioni politiche

Il presidente e fondatore di Alternativa Popolare, il ministro Angelino Alfano, commentando le dimissioni di Enrico Costa ha dichiarato: "Credevo lo facesse già un paio di giorni fa. Lo diciamo da tempo: noi vogliamo costruire un'area autonoma, una forza indipendente da destra e da sinistra", definendo le dimissioni come "inevitabili e tardive". "Noi abbiamo idee, forza e coraggio per fare qualcosa di grande. Comprendiamo che chi non ce la fa, faccia scelte diverse, ma noi andiamo avanti per la nostra strada senza metterci in fila da nessuna parte".

Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha invece attaccato Alfano: "Il ministro Costa, a differenza del poltronaro Alfano, si è dimesso. Il governo perde voti, perde idee e perde pezzi. Cosa fare ora, per il bene degli italiani? Elezioni subito e si cambia".

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