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Crisi Corea del Nord-Usa, ora Kim frena: “Prima di sparare aspetto le mosse di Trump”

Prima di sparare il leader nordcoreano dice che starà a guardare “un altro po’ il folle e stupido comportamento degli yankee”. Intanto il segretario alla Difesa Usa Jim Mattis risponde che qualsiasi attacco da parte di Pyongyang potrebbe portare alla guerra.
A cura di Susanna Picone
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Dopo giorni di minacce da una parte e dall’altra ora il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, dice che prima di lanciare missili verso Guam guarderà “un altro po' il folle e stupido comportamento degli yankee”. A scriverlo è l'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna citata dai media internazionali. “Per disinnescare le tensioni e prevenire il pericoloso conflitto militare nella penisola coreana – così Kim, citato dalla Kcna – è necessario che gli Stati Uniti facciano innanzitutto scelte adeguate e le traducano in azioni, in quanto hanno compiuto una provocazione con l'introduzione di enormi attrezzature strategiche nucleari in prossimità della penisola”. Il leader della Corea del Nord avrebbe parlato così durante un'ispezione al comando della Forza strategica a capo delle unità missilistiche del Paese, durante la quale è stato messo al corrente sui dettagli del piano di lancio missili verso il territorio di Guam. La Kcna dice che Kim “ha esaminato il progetto per lungo tempo” e “ha discusso” con gli ufficiali del comando costatando che le forze armate di Pyongyang sono pronte a lanciare i missili in qualsiasi momento.

La risposta a Kim del segretario della Difesa Usa

Intanto dagli Stati Uniti risponde il segretario alla Difesa Jim Mattis, secondo cui il Paese eliminerebbe qualsiasi missile nordcoreano che fosse visto essere diretto verso il suolo americano. Mattis ha anche aggiunto che qualsiasi attacco da parte di Pyongyang potrebbe portare alla guerra. “Se sparassero contro gli Stati Uniti, questo potrebbe portare alla guerra molto velocemente”, ha spiegato rimarcando: “Sì, si chiama guerra se ci sparano”. Il segretario alla Difesa Usa ha quindi spiegato che i sistemi di rilevamento missilistico e di tracciamento degli Stati Uniti possono rapidamente sapere se un missile lanciato dalla Corea del Nord è diretto verso il suolo americano. Se un missile viene considerato diretto sull'isola “lo faremo fuori”.

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