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Così i neonazisti russi torturano e umiliano i gay (VIDEO)

I militanti dell’estrema destra creano falsi profili su un popolare social network, poi fissano appuntamenti con giovani omosessuali. All’incontro, i gay vengono picchiati e umiliati. Il tutto alla luce del sole, in pubblico e spesso con l’approvazione dei passanti.
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A cura di Davide Falcioni
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La crociata del presidente russo Vladimir Putin contro gli omosessuali e la comunità LGBT sta prendendo una piega inquietante. Un gruppo di neonazisti russi – con il pretesto di voler combattere la pedofilia – ha creato dei falsi profili sui social network, in particolare sul popolare vk.com: l'obiettivo è quello di adescare giovani gay per poi fissare degli appuntamenti e umiliarli, arrivando persino a torturarli. L'iniziativa è stata avviata dall'ultra nazionalista russo Maxim Martsinkevich, anche noto nelle comunità di estrema destra con il nome di "Mannaia". L'uomo ha creato falsi profili sul sito Vk e lanciato inviti privati a ragazzi omosessuali che, ignari della trappola nella quale stavano cadendo, hanno accettato di buon grado un appuntamento. Quello che li attendeva però erano umiliazioni psicologiche e spesso e volentieri anche fisiche.  I neonazisti eseguono le loro azioni alla luce del sole, talvolta addirittura in pubblico. Non di rado capita che i passanti approvino i loro gesti, magari dando una pacca sulla spalla a colui che sta umiliando un giovane "reo" di essere gay. Le registrazioni degli episodi di bullismo sono liberamente reperibili su youtube, e non di rado è successo che dei ragazzi si siano tolti la vita dopo essere stati picchiati e sottomessi.

 Lo scorso 26 giugno la camera alta russa ha approvato la legge che vieta la propaganda omosessuale. Il provvedimento, considerato fortemente discriminatorio dalle organizzazioni per i diritti umani, è stato approvato con 137 voti favorevoli ed una astensione al Consiglio Federale. Contemporaneamente è stata licenziata anche la legge che impedisce l'adozione di bambini russi da parte di coppie omosessuali e di celibi nei paesi che hanno legalizzato le unioni omosessuali. “Non si tratta di imporre sanzioni per l'omosessualità – ha detto Putin, in visita ufficiale a Helsinki – ma crediamo di dover proteggere i nostri bambini e invitiamo tutti a non interferire”. Poi, in risposta a chi lo criticava, ha tuonato: "Le minoranze sessuali sono integrate a pieno titolo della società russa”.

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