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Cosenza, detenuto si impicca in carcere. Tra due mesi sarebbe stato un uomo libero

Il detenuto, un italiano di 46 anni, si è suicidato nel penitenziario di Paola.
A cura di Davide Falcioni
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Un detenuto italiano di 46 anni si è impiccato la scorsa notte nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza: l'uomo sarebbe stato libero entro due mesi, ma nonostante ciò ha costruito una corda prendendo brandelli di una coperta e unendoli tra loro. L'uomo, stando a quanto riferiscono Donato Capece, segretario generale del Sappe e Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto, aveva provato a togliersi la vita altre volte in passato ma era sempre stato salvato dalla polizia penitenziaria. Purtroppo, questa volta, è riuscito a mettere in atto il suo proposito.

Sempre secondo Durante e Capece il detenuto alcuni giorni fa "aveva anche provocato un incendio nella sua cella, per cui era stato necessario evacuare la sezione. Successivamente aveva anche rotto gli arredi della cella e aveva utilizzato un pezzo di ceramica del lavandino, per tentare di suicidarsi. L'uomo aveva più volte dichiarato di temere per la sua vita, tanto da pretendere di stare da solo in cella; in ogni caso l'amministrazione aveva provveduto a togliere tutto ciò che potesse servire per tentare il suicidio, ma nonostante tutti gli accorgimenti possibili è riuscito nel suo intento". Ogni anno, ricorda il Sappe, la polizia penitenziaria salva oltre 1000 detenuti che tentano di suicidarsi.

Il segretario del Sappe per la regione Calabria aggiunge: "La situazione in Calabria è sempre più difficile, la carenza di personale rende difficoltoso il lavoro della polizia penitenziaria. Sarebbe necessario un incremento di almeno 200 agenti, per gestire al meglio gli istituti calabresi".

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