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Cosa prevede il decreto Sud

Il governo ha incassato la fiducia della Camera per l’approvazione del decreto sul Mezzogiorno. Il provvedimento contiene misure per sostenere la crescita del Sud, puntando su incentivi ai giovani per la creazione di nuove imprese e sull’istituzione di zone economiche speciali.
A cura di Stefano Rizzuti
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Aggiornamento: L'aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul dl Sud con 318 voti a favore e 153 contrari. Il testo, dopo la discussione degli ordini del giorno, passerà alla votazione dell'aula per il via libero definitivo.

Il governo ha posto la questione di fiducia nell’aula della Camera sul dl Sud, un decreto legge riguardante misure per il Mezzogiorno già approvato dal Senato. Ad annunciarlo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. La conferenza dei capigruppo ha fissato il voto di fiducia per domani alle ore 15: il decreto deve essere convertito in legge entro il 19 agosto.

Cosa prevede il decreto Sud

Il provvedimento nasce con l’obiettivo di “favorire il superamento del divario economico e sociale delle regioni del Mezzogiorno rispetto alle altre aree del Paese”. Le misure previste tendono a “sostenere la crescita economica ed occupazionale del Mezzogiorno, anche attraverso l’individuazione di strumenti incentivanti per i giovani imprenditori, nonché nuovi strumenti di semplificazione volti a velocizzare i procedimenti amministrativi e a favorire la crescita economica nelle regioni” del sud Italia. Tra i punti al centro del provvedimento anche la necessità di introdurre “nuovi strumenti per l’efficienza e la trasparenza dell’azione amministrativa” e l’urgenza di “prevedere interventi di sostegno alla formazione”.

Resto al Sud

Una delle misure che verranno adottate col decreto riguarda la promozione della costituzione di nuove imprese formate da giovani imprenditori nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura ‘Resto al Sud’ è rivolta a giovani tra i 18 e i 35 anni e prevede un finanziamento fino a 40mila euro per ciascun richiedente. Per questo strumento verranno predisposti finanziamenti per un importo complessivo fino a 1.250 milioni di euro.

Un’altra misura prevista dal decreto riguarda la promozione di nuove imprese attraverso la concessione o l’affitto di terreni e aree in stato di abbandono da parte degli enti locali per giovani tra i 18 e i 40 anni. In questo ambito, durante la discussione al Senato si è deciso di includere nelle agevolazioni anche alcune attività agricole nelle regioni colpite dai “recenti eventi sismici”.

Le zone economiche speciali (Zes)

L’istituzione delle zone economiche speciali (Zes)  prevede lo stanziamento di circa 200 milioni di euro: 40 per favorire le politiche attive del lavoro nel Mezzogiorno e 150 milioni di euro per il sostegno amministrativo agli enti locali. La gestione di queste Zes – aree che si formeranno sulla base di un nesso economico funzionale, anche se in territori non adiacenti tra di loro – spetterà a un comitato di indirizzo. Ogni regione di quelle coinvolte può proporre l’istituzione di una zona speciale o, al massimo, di due in particolari condizioni. In queste aree si prevedono procedure semplificate e regimi procedimenti speciali, oltre a benefici fiscali per le imprese.

Istruzione ed edilizia scolastica

Per contrastare la povertà educativa minorile e la dispersione scolastica, si prevede di attivare in alcune aree a rischio esclusione interventi rivolti a reti di scuole in convenzione con enti locali e altri soggetti, oltre a interventi in favore dei minori. Un contributo di 500mila euro per il 2017 e di 750mila euro per il 2018 viene stanziato agli istituti per sordomuti di Roma, Milano e Palermo.

Vengono prolungate all’anno scolastico 2017-2018 le misure attuate per garantire in Abruzzo e negli altri territori colpiti dal sisma del 2016 il regolare svolgimento dell’anno scolastico. Si prevede inoltre che i fondi stanziati per la messa in sicurezza degli edifici scolastici che hanno poi subito un definanziamento verranno messi nuovamente a disposizione nelle stesse regioni per interventi dello stesso tipo.

Le altre misure del decreto: dal trasporto pubblico locale agli strumenti per favorire l'integrazione

Nel decreto si prevedono anche disposizioni che hanno l’obiettivo di facilitare il completamento delle infrastrutture e la valorizzazione dei contratti istituzionali di sviluppo per realizzare interventi di particolare complessità. Uno specifico contratto istituzionale è stato previsto per la città di Matera, capitale europea della cultura 2019.

Un altro passaggio del decreto si concentra sulle misure per favorire l’utilizzo delle risorse derivanti alla chiusura delle contabilità speciali in materia di protezione civile trasferite alle regioni. Si prevede che le regioni ottengano, per il 2017, un “valore positivo del proprio saldo di equilibro in relazione alle risorse versate alle regioni a seguito della chiusura delle contabilità suddetta”.

Un’altra modifica viene apportata alle procedure per l’affidamento di servizi di trasporto pubblico locale e regionale, prevedendo che nei bandi di gara sia presente il “trasferimento senza soluzione di continuità di tutto il personale dipendente non dirigenziale dal gestore uscente al subentrante e che sia applicato in ogni caso al personale il contratto collettivo nazionale di settore e il contratto di secondo libello o territoriale applicato dal gestore uscente”.

Un altro tema introdotto dalla discussione è quello che riguarda il contrasto agli incendi boschivi: si inserisce nella legge quadro in materia una verifica, tramite il prefetto e la procura della Repubblica, dei contratti di affitto stipulati per quei terreni distrutti dagli incendi nei due anni successivi. Si dispone, in presenza di determinate fattispecie, “l’inapplicabilità della disposizione che vieta il cambio di destinazione dei terreni percorsi da incendi”.

Per le problematiche occupazionali, si prevede uno stanziamento di 40 milioni di euro per il biennio 2017-2018 per i programmi di riqualificazione e la ricollocazione di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi aziendali o settoriali nelle regioni del Mezzogiorno. Durante l’esame in Senato è stata introdotta anche una norma in favore dei lavoratori della pesca marittima, estendendo “a nuove situazioni di sospensione dell’attività lavorativa l’erogazione dell’indennità giornaliera prevista per il settore”.

Agli enti locali delle regioni del Sud viene inoltre garantita, in via sperimentale per tre anni, la possibilità di ottenere supporto tecnico e amministrativo da parte delle prefetture.  Un altro articolo del decreto è dedicato alle misure per il contrasto della marginalità sociale e per favorire l’integrazione. Gli strumenti da applicare riguardano misure volte ad arginare il degrado in aree connotate da una elevata concentrazione di migranti. Le aree considerate sono quelle di Manfredonia, San Ferdinando e Castel Volturno. Si aumenta quindi di 150 milioni l’anno per il 2018 il Fondo istituito per l’attivazione, locazione, gestione dei centri di accoglienza per stranieri. La norma prevede inoltre una soglia massima di erogazione pari a 700 euro per ogni richiedente accolto nei centri del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati o a 500 euro per ogni migrante presente in altre strutture.

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