52 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cosa fare se si lavora all’estero ma si pagano le tasse in Italia

Con la “collaborazione volontaria” (voluntary disclosure) è possibile per chi detiene illecitamente patrimoni all’estero, entro il 30 settembre, regolarizzare la propria posizione. L’Agenzia delle entrate ha pubblicato una guida on line per i lavoratori italiani all’estero.
A cura di Annalisa Cangemi
52 CONDIVISIONI
Immagine

Sempre più giovani scelgono di andare all'estero, e allora la soluzione è organizzare tutto nei minimi dettagli. L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato un vademecum, reperibile online, con tutte le informazioni utili per lavorare all'estero e sapere come comportarsi con il Fisco, sia nel caso in cui si è iscritti all'Aire, l'Anagrafe dei residenti all'estero, sia nel caso in cui la residenza sia stata mantenuta in Italia.

L'Agenzia delle Entrate ha ricordato che chi lavora all'estero ma non sposta la sua residenza ai fini fiscali, deve rendere conto anche degli introiti guadagnati fuori dall'Italia. Per legge vale la residenza anagrafica, non si tiene in considerazione il luogo di provenienza di soldi. Il cittadino che si trasferisce all'estero è comunque tenuto entro 90 giorni a iscriversi all'Aire, così da non avere più obblighi fiscali verso l'Italia sui redditi prodotti all'estero. Restano comunque da pagare le tasse sugli immobili, oltre a quelle eventualmente dovute per altri introiti che derivano da attività in Italia, ad esempio dalla riscossione dell'affitto di una casa.

Esistono comunque delle convenzioni stipulate con i Paesi stranieri, per evitare il cumulo delle tasse. In base a questi accordi è previsto un credito d'imposta per recuperare in parte le tasse pagate a titolo definitivo nel Paese in cui è stato prodotto il reddito. Il credito ovviamente non spetta in caso di mancata presentazione della dichiarazione o quando non vengono riportati nella dichiarazione presentata i redditi percepiti all’estero. Per chi non dovesse essere in regola, perché magari negli anni precedenti non ha dichiarato i redditi prodotti in un altro Paese, l'Agenzia delle Entrate dà l'opportunità, entro il 30 settembre, di poter aderire alla procedura di "voluntary disclosure", per dichiarare le somme guadagnate tramite lavoro autonomo o lavoro dipendente all'estero.

Per poter regolarizzare la propria posizione basta aderire all'iniziativa sul sito dell'Agenzia delle Entrate, in via telematica. Per iscriversi all'Aire bisogna invece seguire indicazioni sul sito della Farnesina e del ministero dell'Interno.

52 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views