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“Cosa fare quando un bambino scompare”: vademecum della polizia per famiglie e minori

La polizia ha stilato una sorta di vademecum per le famiglie, per aiutarle a gestire la situazione di un minore scomparso: dal mantenere la calma, ai primi luoghi dove cercare, fino alle informazioni essenziali da fornire alla polizia. Altri consigli, invece, sono da mettere in pratica tutti i giorni, per rendere in caso di evenutale perdita del bambino più semplice il ritrovamento.
A cura di C. T.
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bambina 5 anni

L'estate e tempo di viaggi e vacanze, anche per le famiglie. Tra pomeriggi in spiaggia e visite di città straniere o comunque diverse dalla propria, è possibile che in un attimo di distrazione i genitori perdano di vista i propri figli. Cosa fare in quei casi? La polizia ha stilato una sorta di vademecum per le famiglie, per aiutarle a gestire la situazione di un minore scomparso: dal mantenere la calma, ai primi luoghi dove cercare, fino alle informazioni essenziali da fornire alla polizia.

In un documento della polizia ci sono poi alcuni consigli da mettere in pratica tutti i giorni, per rendere in caso di evenutale perdita del bambino più semplice il ritrovamento. Ad esempio, assicurarsi che i propri figli conoscano il proprio nome e cognome, l’indirizzo di casa e il numero di telefono di una persona di fiducia; incoraggiarli a stabilire una rete di persone di fiducia a cui possono rivolgersi per chiedere aiuto; insegnargli che, quando si sentono in pericolo, possono fermare e chiedere aiuto alle forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco, ai sanitari delle ambulanze che vedono per strada. In più i genitori dovrebbero imparare loro stessi quali rischi si possono trovare su internet e gli accorgimenti per rendere sicura la navigazione anche per i bambini; fare in modo che ci sia sempre un dialogo aperto, così che i bambini "si sentano liberi di confidarsi se hanno avuto esperienze che li hanno fatti sentire a disagio"; dire ai figli di non camminare mai da soli, ma sempre in compagnia di un amico o di un adulto di fiducia e insegnargli come e dove chiedere aiuto se necessario. Ai minori, inoltre, andrebbe chiesto di informare le famiglie se cambiano i programmi già stabiliti, e andrebbero incoraggiati a "fare attenzione a ciò che li circonda e a memorizzare i dettagli di persone sospette in cui potrebbero imbattersi (ad esempio l’aspetto o abbigliamento)".

I consigli della polizia sono rivolti anche agli stessi bambini:

  • Ricorda che non sei mai solo: c’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarti e ad aiutarti;
  • Se cambi i tuoi programmi comunicalo a qualcuno;
  • ­Puoi dire sempre "NO" a qualsiasi cosa ti faccia sentire a disagio o ti spaventi;
  • Se sei in pericolo o ti senti insicuro, mettiti subito in contatto con la Polizia o con una persona di cui ti fidi;
  • Fatti insegnare come e quando chiamare un numero di emergenza;
  • Se vai abitualmente a fare sport o al centro estivo a piedi, fallo in sicurezza: individua i luoghi dove puoi trovare aiuto se necessario (ad esempio un ufficio di Polizia);
  • Cammina sempre in gruppo con gli amici;
  • Se qualcuno in auto si avvicina o si ferma a chiederti informazioni, tunon avvicinarti e non entrare mai nell’auto;
  • Se sei solo in casa, non aprire la porta e non dire a nessuno che sei da solo in casa;
  • Impara ad usare Internet in maniera sicura.

In generale, secondo la polizia di stato, al 31 dicembre 2015 nel nostro paese c'erano 4.413 segnalazioni di ricerca attive, ossia di minori ancora da ricercare. Il 90% di queste riguardavano minori stranieri allontanatisi da strutture di accoglienza a cui erano affidati. Dal 2000 esiste il sito www.bambiniscomparsi.it (gestito sempre dalla polizia) che partecipa alla Rete Mondiale per i Bambini Scomparsi (Global Missing Children Network – GMCN) e contiene i casi inseriti dai 24 Paesi che aderiscono al network internazionale. Chiunque abbia informazioni in merito si può rivolgere al 113 o al 112 – oppure al 116000, il numero europeo dedicato ai minori scomparsi che attualmente il ministero dell’Interno ha affidato alla gestione di "SOS – Il Telefono Azzurro ONLUS".

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