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Correre col raffreddore: la regola del collo

I runners si tramandano la “regola del collo” per capire quando e come uscire a correre in caso di influenza, raffreddore o tipici malanni di stagione. Scoprite di che si tratta.
A cura di Mirko Cafaro
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I repentini cambi di condizioni meteo e le temperature poco clementi tipiche di questo periodo espongono il nostro corpo al rischio raffreddore, febbre, mal di gola, influenza. Non il massimo della vita per chi corre e in generale fa sport all'aperto. Detto che empiricamente è stato riscontrato – ed è per certi versi comprensibile – come la corsa rafforzi le difese immunitarie, non è mai facile decidere il da farsi quando non ci si sente al massimo della condizione fisica. Tra i runners, tuttavia, vige e si tramanda una regola che – sia pure da declinare caso per caso – consente di rompere l'impasse e procedere in un senso o nell'altro.

Stiamo parlando della cosiddetta "regola del collo". Più nel dettaglio: se i sintomi influenzali interessano il nostro corpo dal collo in giù (dolori articolari, tosse, bronchiti) è meglio evitare di uscire e prendersi il riposo necessario a superare il malanno; viceversa, in presenza di sintomi del raffreddore (naso chiuso, catarro, ecc) il nostro allenamento non dovrebbe esserne condizionato né produrre conseguenze peggiori alla sua conclusione. Una circostanza confermata anche da una ricerca della Ball State University, che ha analizzato il comportamento di due gruppi di 30 runners a cui è stato inoculato il virus del raffreddore. Al primo è stato chiesto di correre dai 30 ai 40 minuti ogni giorno per una settimana, all'altro di rimanere a riposo. Al termine sono stati riscontrati tempi analoghi di recupero per entrambi i gruppi.

A margine, però, val la pena sfatare una falsa credenza in base alla quale una buona sudata, prodotta dall'attività fisica, farebbe passare la febbre. Studi clinici hanno riscontrato che così non è. Al contrario c'è il rischio di amplificarne gli effetti. Per questo, come regola generale di "sopravvivenza" (senza avere la presunzione di darvi indicazioni strettamente mediche, ma di puro buon senso e determinate dall'esperienza sul campo), se non doveste sentirvi al meglio, prima di prendere qualsiasi decisione, misurate la febbre: in caso di 37 gradi o più, restate pure al calduccio.

photo credit: kaneda99 via photopin cc

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