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Corea del Nord, lanciato un nuovo missile balistico: “È più pericoloso dei precedenti”

Fonti ufficiali nordcoreane hanno fatto sapere del nuovo tentativo di Pyongyang di lanciare un missile balistico, che sarebbe finito nelle acque del Giappone, nel giorno dell’inaugurazione del summit sulla via della Seta a Pechino. Da Seul sale la preoccupazione per le azioni di Kim Jong Un: “È una minaccia e provocazione alla sicurezza regionale”.
A cura di Ida Artiaco
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La Corea del Nord ci riprova. Fonti militari hanno infatti reso noto che Pyongyang ha lanciato intorno alle cinque, ora locale, di domenica mattina, un nuovo missile di tipo balistico "non identificato" da Kusong City, nella zona della costa occidentale del Paese. Tuttavia, la natura dell'operazione non è stata ancora determinata né tantomeno se sia stata un successo. Il vettore ha viaggiato per circa settecento chilometri, per poi finire 30 minuti dopo nelle acque del Giappone, come ha riportato l'agenzia di stampa Yonhap. Il Paese governato dal regime di Kim Jong Un testa regolarmente missili a corto raggio, ma un test con un razzo di questo tipo, utilizzato come vettore per le testate nucleari, preoccupa maggiormente la comunità internazionale.

Molti esperti, pertanto, pensano che ciò dimostri come la Corea del Nord stia facendo decisivi passi avanti nella sua ricerca di un missile balistico che possa portare nella sua testata una carica nucleare miniaturizzata. Inoltre, il lancio del nuovo razzo arriva nel giorno in cui la Cina inaugura la "Belt and Road Iniziative", il summit sulla via della Seta, che vedrà arrivare a Pechino leader e rappresentanti da tutto il mondo. Tra i partecipanti all'incontro ci sarà anche una delegazione Usa, oltre ad una rappresentate di Pyongyang, che solo qualche ora prima del lancio aveva fatto intravedere una speranza di riconciliazione con Washington. "Siamo pronti al dialogo con l'America alle giuste condizioni", aveva dichiarato Choe Son Hui, direttore generale per gli affari americani del ministero degli Esteri della Corea del Nord.

Tra le reazioni più preoccupate c'è quella della vicina Corea del Sud. Per il nuovo presidente Moon Jae-in il test è "una chiara violazione delle risoluzioni dell'Onu" oltre che "una grave minaccia alla sicurezza regionale". Il leader sudcoreano ha quindi assicurato che Seul tratterà in modo risoluto "le provocazioni per assicurare che non ci siano errori di calcolo". Dalla Casa Bianca, invece, Donald Trump ha detto di immaginare che "Mosca sia poco contenta dell'operazione messa in atto da Pyongyang", dato che il missile è caduto non molto lontano dal confine russo. Inoltre ha sottolineato che l'ultima "provocazione" dovrebbe servire come monito per tutte le nazioni in modo da infliggere sanzioni più severe al Paese asiatico.

Sulla delicata questione è intervenuto anche il Premier Paolo Gentiloni. "Preoccupa quello che succede in questo quadrante del mondo. La risposta credo debba venire con fermezza, anche in questo contesto, che è prevalentemente economico", ha dichiarato il presidente del Consiglio giunto a Pechino. "Bisogna puntare sulla diplomazia e l'Italia ha un ruolo particolare essendo alla presidenza del comitato Onu per le sanzioni", ha aggiunto. La tensione a livello internazionale, dunque, non accenna a diminuire. È questo l'ennesimo tentativo di  Kim Jong Un di lancio di un missile, dopo quello fallito dello scorso aprile. Il suo obiettivo sarebbe quello di puntare all'America via Pechino, minacciandola direttamente con l'atomica.

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