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Corea del Nord, allarme da Parigi: “I missili di Kim in Europa prima del previsto”

Pyongyang infatti non sembra minimamente preoccupata dalle minacce di intervento da parte degli Stati Uniti. Non a casa arrivano nuove minacce da parte Han Tae-song, ambasciatore nordcoreano presso la sede Onu di Ginevra: “Pronti altri ‘pacchi regalo’ per Trump”.
A cura di Antonio Palma
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Non sembra calare la tensione nella Penisola Coreana dopo il test nucleare seguito ai lanci di missili da parte della Corea del Nord. Pyongyang infatti non sembra minimamente preoccupata dalle minacce di intervento da parte degli Stati Uniti né tantomeno dalla condanna unanime della comunità internazionale e dalle sanzioni ancora più dure ipotizzate dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Secondo fonti di intelligence del Corea del Sud, il regime di Kim Jong-un starebbe proseguendo nel suo piano di armamento di un missile con testata nucleare e un prossimo lancio sarebbe addirittura imminente.

La minaccia dei missili della Corea del Nord potrebbe essere più vicina di quanto mai creduto e potrebbero essere in grado di raggiungere l'Europa "prima del previsto": lo ha detto la ministra francese della Difesa, Florence Parly, nel corso di un intervento dinanzi ai militari a Tolone. "Lo scenario di una escalation verso un grande conflitto non può essere scartato", ha affermato, aggiungendo: "L'Europa rischia di essere alla portata dei missili di Kim Jong".

Secondo le stesse fonti citate dell'agenzia Asia Business Daily e non smentite dal governo sudcoreano, in particolare Pyongyang starebbe spostando quello che sembra un missile balistico intercontinentale (ICBM) verso la sua costa occidentale.  Il razzo avrebbe  iniziato a muoversi lunedì, poco dopo il test nucleare che ha spaventato il mondo provocando anche un terremoto. Sarebbe stato notato dai satelliti spia mentre veniva spostato di notte. Il ministero della difesa della Corea del Sud ha dichiarato di non poter confermare i contenuti del report ma lo stesso  ministro lunedì in parlamento ha confermato che la Corea del Nord viene ritenuta pronta lanciare più missili, inclusi ICBMs, in qualsiasi momento.

Gli Stati Uniti "riceveranno altri pacchi regalo dal mio Paese fino a quando faranno affidamento su imprudenti provocazioni e futili tentativi per mettere pressione sulla Corea del Nord": una minaccia bella e buona quella di Han Tae-song, ambasciatore di Pyongyang presso la sede Onu di Ginevra, alla Conferenza sul disarmo promossa dalle Nazioni Unite. Per Han i "pacchi regalo" sono test nucleari e altre provocazioni.

Coniugando fonti di intelligence con dati politici, per Seul un prossimo lancio sarebbe possibile nei giorni intorno al 9 settembre, anniversario della fondazione dello Stato, e al 10 ottobre, giorno della nascita del Partito dei Lavoratori nord coreano. Anche per questo, nelle scorse ore le forze armate di Seul hanno simulato un attacco contro le basi di Kim e avviato una serie di esercitazioni navali nell'area che è solo il primo passo di una serie di altre esercitazioni congiunte del varie forze in risposta alla Corea del Nord.

Intanto prosegue anche l'attività diplomatica con l'intervento fondamentale della Cina, univo vero interlocutore del regime.  "La situazione sulla penisola si sta deteriorando costantemente mentre parliamo, precipitando in un circolo vizioso", ha affermato l'ambasciatore cinese Liu Jieyi, auspicando però ancora il dialogo. "La questione deve essere risolta pacificamente. La Cina non consentirà mai il caos e la guerra sulla penisola" ha avvertito il diplomatico. "Tutte le opzioni per affrontare la minaccia nordcoreana sono sul tavolo" ha confermato però il presidente americano Donald Trump in una telefonata alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Nel corso della telefonata i due leader hanno concordato sulla necessità di aumentare la pressione su Pyongyang varando nuove e più severe sanzioni.

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