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Coppia gay si bacia in pubblico, per la polizia disgusta i passanti

Un verbale della polizia sostiene che una coppia gay che protestava contro le sentinelle in piedi si è baciata in pubblico lasciando i “passanti disgustati da tale dimostrazione”.
A cura di Antonio Palma
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"Si esibiva in un prolungato e concupiscente bacio sulla bocca con un altro individuo di sesso maschile nel bezzo mezzo di Corso Vannucci ed in presenza di numerose famiglie con bambini e ragazzi, molti dei quali minorenni, […] lasciando i passanti disgustati da tale dimostrazione”. È quanto riportato nel verbale della Questura di Perugia, poi utilizzato dalla Procura per aprire le indagini nei confronti di una coppia gay che durante una contestazione alle Sentinelle in Piedi lo scorso 29 marzo, si era baciata in pubblico. Stefano Bucaioni, uno dei due indagati e membro dell’associazione Omphalos, ha denunciato il tutto sul web ripercorrendo un po’ le fasi della sua vicenda. Stefano Bucaioni in pratica lo scorso 7 ottobre ha ricevuto insieme ad altri sette attivisti l’avviso di conclusione delle indagini della procura di Perugia. Le accuse che vengono contestate a tutti sono di disturbo della quiete pubblica e manifestazione non autorizzata. Quello che non va giù ai manifestanti non è solo la denuncia, ma soprattutto il verbale della Digos dove vengono descritti come “elementi già noti a questo Ufficio, ed aderenti a varie organizzazioni e movimenti appartenenti alla sinistra antagonista e anarchica.”

Le accuse rivolte ai manifestanti

“Durante la contromanifestazione estemporanea e non autorizzata i manifestanti intonano slogans, utilizzano ombrelli colorati ed accessori di abbigliamento multicolore e si avvalgono dell’ausilio di un tamburello di grosse dimensioni” Si legge ancora nel verbale, dove si aggiunge: “Alcuni attivisti, inoltre, iniziano a girare tra le fila cantando, danzando e scandendo sempre slogans con l’obiettivo di provocare una reazione”. La polizia inoltre riporta che dopo aver identificato i manifestanti e intimato di allontanarsi, questi “non si allontanavano, ma mitigavano la loro azione di disturbo con dei brevi momenti di acclamazione”, fino ad arrivare a “un prolungato e concupiscente bacio sulla bocca … lasciando i i passanti disgustati da tale dimostrazione”. Soprattutto queste ultime parole non passano inosservate e Stefano Bucaioni nel denunciare i fatti si chiede “quanta rabbia e quanto odio hanno dentro queste persone per descrivere così un tale gesto d'amore”. L'attivista si dice comunque non preoccupato del versante giudiziario, ma vuole “far capire a chi lavora nelle forze dell’ordine che non possono permettersi di utilizzare determinate terminologie, o comunque di utilizzare la loro personale visione per mettere a giudizio delle persone.”

La vicenda approda in Parlamento

La vicenda è arrivata anche a Montecitorio, con due interrogazioni parlamentari rivolte ad Angelino Alfano. Il Ministro dell’Interno però ha liquidato il tutto affermando che “alle persone individuate non sono contestate accuse che hanno attinenza con presunti atti osceni a cui fa riferimento l'organo verbalizzante”. Il caso ha visto l’intervento anche dell’Ong Human Rights Watch. Con un comunicato, infatti, Judith Sunderland, la ricercatrice esperta sull’Europa occidentale, ha chiesto alla procura di ritirare le accuse, sottolineando che “protestare con un bacio non è un crimine” e che “le imputazioni sarebbero risibili, se non riflettessero esattamente il sentimento anti-gay contro cui questi attivisti si battono.”

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