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Coppia gay discriminata, uno studio sui motel americani ci spiega il perché del razzismo

Nel 1934 lo studioso Richard LaPiere attraversò i motel degli Stati Uniti con una coppia di cinesi (all’epoca molto discriminati) per indagare le relazioni che esistono tra credenze personali e comportamenti reali degli individui.
A cura di Redazione Cultura
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Nel 1934 lo studioso Richard LaPiere attraversò i motel e gli alberghi degli Stati Uniti con una coppia di cinesi per indagare le relazioni che esistono tra gli atteggiamenti e i comportamenti reali degli individui. Perché con una coppia di cinesi? Perché in quegli anni, all'indomani della Grande Depressione, il clima di discriminazione nei confronti dei cinesi, arrivati perlopiù illegalmente negli Usa, era a livelli molto alti. La mancanza di lavoro, le preoccupazioni per il domani e le generali condizioni economiche degli Stati Uniti di quegli anni indusse, come sempre accade in queste situazioni, a prendersela con le minoranze, che in quegli anni furono individuai nei cinesi, appunto. Quest'esperimento può bene illuminare, al di là dell'assurdità della questione, il caso della coppia rifiutata dalla casa-vacanze calabrese perché omosessuale.

L'esperimento negli alberghi americani

L'esperimento di LaPiere mirava a comprendere qual era il grado di differenza tra atteggiamento (cioè ciò in cui diciamo di credere) e comportamento reale degli esseri umani, al fine di analizzare il problema della relazione tra queste due componenti spesso in disaccordo tra loro.

Lo sperimentatore, infatti, girò gli Stati Uniti con una coppia di cinesi fermandosi in 66 tra alberghi e motel americani, chiedendo una camera. Poi, al ritorno dal viaggio, sottopose agli stessi albergatori incontrati di persona un questionario in cui chiedeva come si sarebbero comportati se avessero ricevuto richiesta di una camera da parte di cinesi. I risultati dell'esperimento furono strabilianti e permisero di far avanzare molto gli studi sulla differenza tra atteggiamento e comportamento in psicologia sociale.

Quando LaPiere si presentò nei motel di persona coi cinesi, infatti, soltanto in un caso un albergatore si rifiutò di concedere una stanza alla coppia asiatica. Gli altri 65, invece, la concessero. Agli stessi albergatori, poi, al ritorno dal viaggio LaPiere inviò un questionario, chiedendo se nel loro albergo avrebbero ospitato cinesi. E i risultati in questo caso furono del tutto diversi: nel 92 % dei casi, infatti, gli stessi albergatori risposero al questionario in un'ottica razzista, affermando che non li avrebbero ospitati.

I risultati dell'esperimento

Quali considerazioni trasse LaPiere dall'esperimento? Che c'è una pessima correlazione tra gli atteggiamenti e i comportamenti, perché i cinesi "specifici" non sono gli stereotipi del solito cinese che gli americani credevano di conoscere. E, soprattutto, che i nostri comportamenti dipendono non tanto dalle nostre credenze, ma dal contesto specifico in cui ci troviamo ad agire.

Cosa dice oggi nel caso della coppia gay?

Probabilmente, il contesto di una prenotazione "online", come quella che ha visto la malcapitata coppia gay napoletana, dopo che il proprietario della casa vacanze al quale si erano rivolti gli ha mandato via Whatsapp un messaggio dal contenuto inequivocabile: “Non accettiamo animali e gay", tende a far prevalere quella parte di noi che ha a che fare con i nostri atteggiamenti (cioè ciò in cui diciamo di credere). Probabilmente, come ci ha insegnato LaPiere nel '34, ciò non sarebbe accaduto in un altro contesto, magari se la richiesta fosse avvenuta di persona. Al di là di tutto questo, resta incredibile che nel 2017 esistano persone che hanno ancora questo tipo di atteggiamento nei confronti dell'omosessualità.

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