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Consip, Renzi: “Intercettazioni diffuse sono illegittime, chi sta violando la legge non sono io”

Nel tradizionale “Matteo risponde”, il segretario del PD rilancia l’azione del partito: “Andremo tra le persone, fuori dai palazzi della politica”. E sul caso Consip commenta: “Le intercettazioni diffuse dal Fatto sono illegittime. violano la legge. Io sono per la legalità”.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui il Fatto Quotidiano pubblica una intercettazione di una telefonata con il padre sul caso Consip, Matteo Renzi sceglie il suo profilo Facebook per ribadire la sua posizione. Dopo aver spiegato, in uno status, di considerare “come sempre illegittima e è l'ennesima dimostrazione di rapporti particolari tra alcune procure e alcune redazioni” la pubblicazione delle intercettazioni, risponde alle domande degli utenti tramite una diretta, con l’ormai classico “Matteo risponde”.

Prima di tutto conferma che la linea del Partito Democratico sulla legge elettorale è quella approvata dagli organismi interni, con una sorta di Mattarellum corretto, con il 50% di maggioritario e il 50% proporzionale, senza preferenze e con soglie di sbarramento, dicendo di sperare di “riuscire a convincere gli altri partiti”.

Nel corso del Matteo Risponde, Renzi non risparmia bordate al Fatto Quotidiano non solo in relazione alla diffusione di alcune conversazioni intercettate dai Pm nell'ambito dell'inchiesta Consip, ma anche per un altro servizio video prodotto dalla testata online diretta da Peter Gomez relativo alla domenica delle magliette gialle che ha visto i militanti del Pd romano scendere in piazza per ripulire la città: "Gira sul web un video, realizzato dal Fatto Quotidiano, che è diventato virale in rete. Il video ritrae una signora che sta facendo la raccolta differenziata, ma viene ripreso solo un fermo-immagine e viene intitolato ‘Il Pd non sta ripulendo Roma ma sta togliendo i rifiuti dai cestini'. È un video dove chiaramente si vede una signora che fa la raccolta differenziata, invece".

Sull'Europa, Renzi si congratula nuovamente con il neo-presidente Emmanuel Macron e auspica che cambi il vento in sede europea: "Europa sì, ma non così". Replicando al commento di un utente relativo alla sconfitta referendaria subita da Renzi lo scorso 4 dicembre, il segretario del Pd commenta: "Caro Angelo, si possono perdere delle battaglie, e io la rifarei quella battaglia lì, e la rifarei a maggior nel momento in cui è evidente che si è creata una palude, che si è creato un blocco dove quelli che vi avevano detto ‘sei mesi e faremo una nuova riforma costituzionale, taglieremo qui, taglieremo là, non sono riusciti a tenere l'impegno con gli italiani. In sei mesi hanno rifatto il Cnel, ma di legge elettorale e riforma costituzionale non si vede neanche l'ombra".

Replicando a un altro utente che chiede se l'ex presidente del Consiglio sia un massone, Renzi risponde: "Trovo che, per uno come me, che viene dai boy scout e il cui massimo diverbio ideologico con i miei amici era ‘tu vieni dai boy scout, tu da Azione Cattolica' sentirsi dare del massone è una cosa che non sta né in cielo né in terra, proprio una evidente fake news che viene rilanciata in modo costante e voluto. Il fatto che io sia diventato presidente del Consiglio a 39anni è il segno che tutto è possibile in questo Paese, ma chi mi conosce sa perfettamente che poche cose sono così stridenti come l'accostamento con la massoneria e sfido chiunque a dimostrarlo e non a caso non lo dimostra nessuno".

"Dopo la sconfitta al referendum io ho scelto di dimettermi da tutto, cosa che in Italia non è che hanno fatto in tanti e personalmente avevo anche deciso di lasciare proprio la politica, ma poi i miei amici e tante persone che invece non mi conoscono mi hanno chiesto di ripensarci, ma io comunque ho deciso di dare le dimissioni da tutto. Mi sono rimesso in gioco, sono ripartito da zero, senza indennità, senza immunità, senza vitalizi, ho preso qualche centinaio di migliaio di voti e sono tornato a fare il segretario del Pd perché penso che ci si possa dimettere da Palazzo Chigi ma non ci si possa dimettere da cittadino. Quindi, in modo molto trasparente, sono tornato a impegnarmi della cosa pubblica perché la comunità democratico l'ha chiesto.

Replicando nuovamente al Fatto Quotidiano, Renzi infine dichiara: "Sul Fatto quotidiano sono apparse intercettazioni che la legge non permette di pubblicare. Io sono per la legalità e sarei curioso di sapere perché qualcuno sta violando la legge e non siamo noi”. Quella pubblicazione è illegittima, viola le norme ma non si può fare finta di nulla. Da mesi dico che sulla vicenda Consip non accetto come altri politici di mettere la testa sotto al tavolo, la polvere sotto al tappeto. Voglio la verità. Sono venti anni che in Italia c’è il malcostume di pubblicare intercettazioni irrilevanti, riflettano i giornalisti sul loro codice deontologico. Io non lascio perdere, neanche di mezzo centimetro”.

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