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Consiglio d’Europa, bocciato il rapporto sulla maternità surrogata

L’organismo internazionale ha bocciato la proposta della senatrice belga Petra De Sutter che prevedeva di elaborare delle Linee guida “in difesa dei diritti dei bambini” nati da accordi di maternità surrogata. Per il fronte del no la proposta in realtà rischiava di autorizzare completamente la pratica compreso l’utero in affitto.
A cura di A. P.
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Con 83 voti contrari, 77 favorevoli  e 7 astenuti il Consiglio d’Europa ha deciso di dire no al primo, controverso e discusso rapporto sulla maternità surrogata. L'Organismo di Strasburgo, preposto alla tutela dei diritti dell'uomo nei 47 paesi che ne fanno parte, era stato chiamato ad esprimersi su una proposta che raccomandava al comitato dei ministri del Consiglio d'Europa di elaborare delle Linee guida "in difesa dei diritti dei bambini" nati da accordi di maternità surrogata, ma da molti era vista come uno stratagemma per autorizzare completamente la pratica compreso l'utero in affitto.

La proposta che prevedeva alcune aperture alla maternità surrogata, partiva da un rapporto presentato dalla senatrice verde e ginecologa transgender Petra De Sutter che a Gand, in Belgio, dirige un’unità dove la pratica viene utilizzata. Il report era stato già bocciato in Commissione Affari Sociali del Consiglio d’Europa per ben due volte, a marzo e ad ottobre, ma la proposta era stata comunque presentata all’assemblea plenaria.

Per essere approvato il rapporto avrebbe dovuto raccogliere il sostegno dei due terzi dei votanti , ma l'assemblea si è spaccata e ha prevalso il no. La maggioranza della delegazione italiana presente in aula ha votato contro la proposta della parlamentare belga a parte Nicoletti e Rigoni del Pd e Giro (Fi). Per il no si son schierati tutti i membri del Movimento 5 Stelle (Di Stefano, Spadoni, Catalfo e Santangelo), due parlamentari di Forza Italia, (Galati e Centemero), le deputate Cimbro (Pd) e Santerini (Democrazia solidale-Centro Democratico) e la senatrice Gambaro del gruppo misto.

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