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Consigliera comunale confessa: “Io nata da uno stupro invito le donne a non avere paura”

La rivelazione della consigliera comunale fiorentina Miriam Amato che spiega: “Lo dico perché noi donne abbiamo la forza per affrontare questo e lo dico anche per dimostrare che l’uomo e la donna non garantiscono di essere in grado di tirare su un bambino”
A cura di Antonio Palma
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"Io sono stata concepita da un uomo e da una donna, ma sicuramente in un rapporto privo di qualsiasi forma d'amore. Non è questo che ha reso mia mamma un'ottima mamma, ma l'amore che mi ha dato", così la consigliera comunale di Firenze Miriam Amato ha confessato per la prima volta in pubblico la sua storia e quella della sua famiglia di origine. Come lei stessa ha raccontato, la scelta di rivelare pubblicamente il fatto è scattata "quando ho lanciato l'appello alle donne, quello di denunciare e di non avere né paura, né vergogna. In quel momento, però, ho avuto io vergogna: a 40 anni mi sono resa conto di non aver mai avuto il coraggio di dirlo". "Oggi, ribadisco l'appello e spero di essere di supporto a tutte quelle persone che non stanno trovando la forza di reagire e si trascinano dietro di sé tabù e sensi di colpa. Io sono al vostro servizio" ha proseguito l'ex candidata a sindaco del Movimento cinque Stelle e ora componente della lista di fuoriusciti Alternativa Libera.

"È molto forte quello che sto dicendo, ed è la prima volta che lo rendo pubblico. Per questo chiedo scusa alla mamma se lo dico così. Sono nata da una violenza carnale, mia mamma ha avuto una grande forza, mi ha cresciuta, amato e il suo compagno mi ha adottato" ha spiegato Amato, assicurando: "Non voglio diventare un caso, non sono la prima e non sarò l'ultima. Lo dico perché noi donne abbiamo la forza per affrontare questo; e lo dico anche per dimostrare che l'uomo e la donna, siccome sono in grado di generare un bambino, non garantiscono per questo di essere in grado di tirarlo su". "Leggiamo tutti i giorni di femminicidi commessi spesso da uomini nei confronti delle donne, non per questo mettiamo sotto accusa le coppie eterosessuali, eppure quando si parla di diritti fondamentali per la persona si fanno ancora dei distinguo di genere" ha concluso la consigliera comunale schierandosi a favore della legge Cirinnà sulle unioni civili.

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