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Confindustria taglia stime del Pil: “Solo +0,2% nel 2014. Perso 1 mln posti lavoro”

Il Centro studi pubblica i suoi dati sulla situazione dell’economia e dell’occupazione in Italia: “Peggio dei Pigs. Durante la crisi perso un milione di posti di lavoro”. La soluzione? “Serve una scossa politica molto forte”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una nuova grigia fotografia sulla situazione occupazionale ed economica italiana è scattata da Confindustria. Il Csc ha rivisto al ribasso le stime del Pil: il prodotto interno lordo si fermerà al 0,2% nel 2014, un taglio rispetto alle previsioni del scorso dicembre che indicavano un +0,7%. Nonostante le nuove nubi, gli economisti ritengono che una manovra correttiva sia "né opportuna né necessaria". Per quanto concerne i conti pubblici, ed in particolare del debito pubblico, secondo Confindustria “la strada maestra per ridurlo è il rilancio della crescita; la sola austerità è controproducente”. Il problema è “la turbolenza politica”, avverte il Csc, “rimane un freno seppure si sia molto attenuata e abbia preso corpo nel Paese l’aspettativa di importanti riforme”. In questo scenario “la morale è che è necessaria una scossa politica molto forte per riportare l’Italia su un più alto sentiero di sviluppo”.

Pil crescerà meno delle previsioni

Dunque il Pil. A sei mesi fa, gli economisti parlavano di una crescita dello 0,7% per quest’anno e dell’1,2% per il 2015. Il ribasso della stima, si legge nel rapporto Scenari economici, è da interpretare nel “trascinamento ereditato dal 2013 (-0,1% contro il +0,1% atteso allora) e dal sorprendente calo nel primo trimestre (-0,1% contro il +0,3% previsto), che hanno portato la variazione acquisita a -0,2%”. Secondo il rapporto, l’incremento del biennio compensa solo in piccola parte il crollo nei due anni precedenti (-4,3% cumulato, -2,4% nel 2012 e -1,9% nel 2013). Insomma, ”l’economia italiana va peggio di quelle dei PIGS. Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna sono cresciuti molto più dell’Italia prima della crisi, sono arretrati meno durante la recessione e sono attesi in recupero più rapido nel 2014-2015”, si legge nel rapporto.

Il problema è anche il lavoro

“Complessivamente durante la crisi un milione di persone hanno perduto il posto" di lavoro. Un numero "che quasi raddoppia in termini di Ula", il dato statistico della unità di lavoro.  Confindustria aggiunge che "l'occupazione misurata con le unità di lavoro – stima – cade dello 0,6% nel 2014 e sale dello 0,4% nel 2015". In questo scenario "la morale è che è necessaria una scossa politica molto forte per riportare l'Italia su un più alto sentiero di sviluppo".

E sugli 80 euro di Renzi, che dice Confindustria?

Gli effetti del bonus da 80 euro del governo Renzi? "Se si vede qualcosa si vede a giugno. Difficile dirlo ora", afferma il capoeconomista di Confindustria, Luca Paolazzi. E' un intervento, spiega, "che ha una alta probabilità di tradursi in maggiore spesa perché rivolta a una fascia di reddito medio-basso", me è anche una fascia di cittadini "che ha accumulato problemi, come bollette e affitti non pagati, quindi forse" gli ottanta euro "andranno a saldare dei debiti, al risparmio".

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