25 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Confermato lo sciopero dei voli di domani: disagi in tutti gli aeroporti

Il Tar del Lazio ha annullato l’ordinanza emessa dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che aveva differito ad altra data lo sciopero proclamato per domani, 23 luglio, dai sindacati dei controllori di volo.
A cura di D. F.
25 CONDIVISIONI
Immagine

Il Tribunale Arbitrario Regionale del Lazio ha annullato l'ordinanza emessa dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che aveva differito ad altra data lo sciopero proclamato per domani, 23 luglio, dai sindacati dei controllori di volo. "La motivazione dell’atto – si legge nella sentenza del Tar, adottato su ricorso di uno dei sindacati – non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero".

Appena ieri Delrio aveva ordinato lo stop agli scioperi. "Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito", spiegava il ministro, che aveva garantito "voli regolari" per la giornata di domani, che tuttavia torna ad essere a rischio disagi. A questo punto è concreto il rischio di una giornata di caos in tutti gli aeroporti italiani, anche perché difficilmente le compagnie aeree riusciranno a contattare tutti i passeggeri e comunicare eventuali nuovi piani di volo. Non è escluso, quindi, che migliaia di persone possano trascorrere una giornata difficile. Il Tar ha motivato l'annullamento del provvedimento di Delrio: "Ancora una volta – scrive il tribunale – il provvedimento ministeriale non appare preceduto da apposita segnalazione della Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, né da previa informativa dell’Amministrazione alla medesima Commissione".  Il Tar aggiunge che "la motivazione dell’atto – da riferire necessariamente, per sostenere un’iniziativa autonoma del presidente del Consiglio dei ministri o di un ministro dallo stesso delegato ai sensi dell’art. 8 comma 1, della legge 2 giugno 1990 n. 146 a `fondato pericolo di pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti´ – non appare viceversa idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero, ulteriore rispetto ai rigorosi parametri legislativi, che circoscrivono l’esercizio di tale diritto nei servizi pubblici essenziali".

L'agitazione scatterà a partire dalle 10 di domani mattina e durerà 8 ore. A indirla sono state Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta Anpcat, Unica e Fata-Cisal.

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views