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Con la crisi sono crollati i redditi al Sud (e tra i giovani)

I dati dello studio Svimez: “Negli anni della crisi, i redditi delle famiglie con un capofamiglia under 35 in cui lavora meno di una persona su due sono scesi al Sud del 24,8%, mentre al Nord sono cresciuti dell’1,7%”.
A cura di Redazione
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È un approfondimento della Svimez a dare una nuova chiave di lettura sugli effetti della lunga crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Analizzando il perido che va dal 2007 al 2012, Elena Cappellini e Letizia Ravagli hanno pubblicato lo studio “Crisi, lavoro, redditi: quali politiche per le famiglie”, in cui si analizzano gli effetti della crisi ed il ruolo degli ammortizzatori sociali sul recupero del reddito perso, concentrandosi poi sui potenziali effetti della riforma Fornero sui redditi delle famiglie.

L’analisi della Svimez è impietosa: “A causa della mancanza di lavoro ma anche di un sistema di welfare che penalizza il Sud, nel periodo 2007-2012 la caduta dei redditi ha colpito soprattutto i giovani e il Mezzogiorno: nelle famiglie con un capofamiglia under 35 e un tasso di occupazione inferiore al 50% (dove lavora cioè meno di una persona su due) i redditi sono scesi al Sud del 24,8%, mentre al Nord sono cresciuti dell’1,7%”. Il sistema di ammortizzatori sociali ha consentito solo in parte di recuperare il reddito perso (la stima è di un recupero medio del 15,6%, mentre al Sud la quota scende al 13,2%), ma il sistema ha fatto sentire i suoi effetti peggiori soprattutto sui giovani.

Il quadro, nell’analisi delle ricercatrici, sarebbe cambiato nel caso in cui fosse stata applicata la riforma Fornero sugli ammortizzatori sociali: la stima parla di un recupero fino al 20% del reddito perso al Sud, con un beneficio maggiore per i giovani meridionali e con una perdita secca invece per quelli del Nord Est del Paese. In sostanza, conclude il resoconto Svimez, serve una riforma del welfare che si adegui alle trasformazioni del mercato del lavoro: “Manca uno strumento di sostegno al reddito minimo, l’assistenza sociale viene pensata esclusivamente per gli anziani e gli ammortizzatori sociali si rivolgono pressoché esclusivamente ai lavoratori a tempo indeterminato”.

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