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Con il riccometro diminuiscono i “falsi poveri” e aumenta il reddito medio degli italiani

Il nuovo Isee ha evidenziato numerose discrepanze rispetto ai dati dichiarati dai contribuenti in passato, facendo lievitare il numero di possessori di case di proprietà e di conti correnti di oltre il 50%.
A cura di Charlotte Matteini
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isee2014

Banche dati incrociate per stanare chi dichiara il falso. La rivoluzione dell'Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente riformato nel 2015, sta sortendo alcuni sensibili effetti rispetto a prima. Prima dei cambiamenti apportati dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2013, n. 159, con il quale è stata data attuazione alle nuove regole dal 1 gennaio 2015, per un cittadino italiano era sufficiente compilare un'autocertificazione per dichiarare i propri possedimenti e conti correnti, mentre ora lo Stato procede al controllo dei dati comunicati attraverso l'incrocio di varie banche dati.

In precedenza, l’80% dei contribuenti dichiarava di non avere neanche un conto in banca e il 70 % circa di non avere una casa di proprietà. Secondo il rapporto 2015 del ministero del Lavoro, questo netto cambio delle regole ha fatto sì che i dati forniti dai cittadini siano nettamente differenti rispetto al recente passato e adesso le persone senza un conto in banca e senza una casa di proprietà sono pari al 14,1%. Una netta differenza rispetto alle percentuali precedenti.

Il nuovo Isee, da molti ribattezzato "riccometro", soppesa la ricchezza delle famiglie prendendo in considerazione il reddito percepito dai componenti, i risparmi detenuti e la proprietà di immobili e serve a stabilire la tariffa più adeguata che il nucleo famigliare dovrà poi corrispondere per usufruire di servizi come gli asili nido o le mense scolastiche oppure per entrare in graduatoria per ottenere una casa popolare. Con lo stop alle autocertificazioni, quindi, si sono effettivamente rilevate delle incongruenze rispetto al passato: il nuovo Isee medio ora è pari a 11.311 euro, oltre mille euro in più rispetto ai 10.800 ante-riforma, ma allo stesso tempo è salita di 0,8 punti percentuali la quota di nuclei familiari nullatenenti, attestandosi al 10,8%.

"Siamo di fronte a uno strumento più equo e veritiero che facilita l’accesso alle prestazioni a chi è davvero più bisognoso", ha dichiarato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Alcuni dubbi però sono sollevati da associazioni di categoria, che ritengono che il nuovo Isee sia sì uno strumento efficace per combattere l'evasione fiscale, ma allo stesso tempo non sia poi così equo. Secondo il Forum delle associazioni familiari presieduto da Gigi De Palo, il nuovo metodo di calcolo non valuterebbe in modo adeguato e realistico l'impatto del costo dei figli al crescere delle loro numero.Secondo il ministro del Lavoro a beneficiarne maggiormente del nuovo indicatore sarebbero state le famiglie che lavorano rispetto a chi vive di rendita grazie agli affitti immobiliari e che i lavoratori dipendenti sarebbero avvantaggiati rispetto agli autonomi.

Le proteste più dure, però, arrivano da parte delle famiglie con studenti universitari o figli disabili a carico. Il nuovo Isee, infatti, è in media più alto del 5% rispetto al precedente calcolato con le vecchie regole e determinerebbe quindi un aggravio di costi per i familiari degli studenti iscritti all'università. Per i disabili, invece, la situazione è ancora differente: rispetto al passato sono raddoppiati i nuclei familiari con indicatore pari a zero, ma allo stesso tempo sono sensibilmente aumentate le famiglie che risultano avere un Isee oltre i 20.000 euro e la discrepanza ha fatto partire numerosi ricorsi, che hanno soprattutto chiesto la cancellazione delle norme che stabilivano il conteggio delle indennità di accompagnamento. La modifica è stata accolta e da gennaio le regole per i nuclei famigliari con disabili a carico sono cambiate, ma per quantificare la differenza rispetto all'anno scorso – primo anno di entrata in vigore della riforma – bisognerà attendere la relazione del ministero che verrà pubblicata tra qualche mese.

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