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Comunione ai divorziati risposati, è guerra tra i cardinali

Il cardinale tedesco, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede afferma, in un libro di prossima uscita, che sono “assolutamente sbagliate” le tesi di chi vuole permettere a chi vive una seconda unione di tornare ad accostarsi all’Eucarestia. Si acuisce la “guerra” tra i porporati in vista del sinodo della famiglia previsto per ottobre in Vaticano.
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Sale di livello dello “scontro” tra cardinali tradizionalisti e progressisti sul tema della comunione ai divorziati risposati in vista del sinodo sulla famiglia convocato a Roma da papa Francesco per ottobre. Sta per essere mandato alle stampe, infatti, un libro intitolato “La speranza della famiglia” in cui il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (cioè colui che, subito dopo il Papa, è il depositario delle verità della religione cattolica, tanto per intenderci), il cardinale tedesco Gerhard Mueller, si spinge a dichiarare d’autorità che l’indissolubilità del matrimonio non è una dottrina creata dagli uomini, ma un dogma della Chiesa e che è necessario riscoprire il valore sacramentale del matrimonio e della famiglia. I dogmi non sono controvertibili neppure da un sinodo, in quanto considerati verità assolute: Mueller, che, chiariamolo, non è infallibile in materia di fede come il Papa (come prevede un dogma “ufficiale” della Chiesa cattolica), ha certamente soppesato bene le sue parole ed intende cercare di mettere una pietra tombale sull’intera discussione in atto. Il libro, in cui Mueller risponde alle domande di un giornalista spagnolo, sarà pubblicato in autunno in inglese, italiano e spagnolo ed il suo contenuto rappresenterà un macigno per i padri sinodali: è pensabile, infatti, che cardinali e vescovi possano prendere decisioni in netto contrasto con il parere teologico del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede? Mueller avrà soprattutto un “nemico” al sinodo: il connazionale Walter Kasper, anch’egli cardinale, che in più occasioni si è detto assolutamente favorevole alla riammissione alla comunione dei fedeli divorziati e risposati, anche se ad alcune condizioni. Kasper, infatti, sostiene che “se non c’è modo di tornare indietro” e c’è “vero pentimento per il fallimento del matrimonio religioso”, allora è giusto dare una seconda chance ad uomini e donne che troppo spesso si sentono esclusi dalla vita della Chiesa, anche perché questi non ritengono di vivere nel peccato pur avendo intrapreso una seconda unione. D’altra parte, chi sostiene la tesi del mantenimento della dottrina attuale ricorda che la Chiesa non può andare contro l’insegnamento di Gesù, il quale affermò che l’uomo non deve “osare separare ciò che Dio ha unito” e contro quello di San Paolo, che nella prima lettera ai Corinti spiega solennemente che “chi mangia il Corpo del Signore indegnamente mangia la propria condanna”.

Guerra sull'eucaristia ai divorziati risposati

Mueller smonta le teorie di Kasper definendole “assolutamente sbagliate” ed aggiunge che “in un mondo avidamente individualistico e soggettivista il matrimonio non è più percepito come una opportunità per l’essere umano di raggiungere la sua completezza condividendo il suo amore.” Il cardinale spiega che è dovere della Chiesa, ancora una volta, tutelare i più deboli e che “i bambini che devono crescere senza i loro genitori, gli orfani del divorzio, sono i più poveri dei poveri del mondo” e questi poveri spesso non vivono in nazioni economicamente povere, ma nelle terre più ricche del pianeta, come l’Europa e o il Nord America.
Ancora più pungente il cardinal Fernando Sebastian Aguilar, arcivescovo emerito di Pamplona e Tudela, che nella prefazione del volume chiarisce che “il problema principale nella Chiesa rispetto alla famiglia non è il piccolo numero di divorziati risposati che vorrebbero ricevere la comunione eucaristica Il nostro più serio problema è il gran numero di battezzati che si sposano civilmente e persone sposate sacramentalmente che non vivono il matrimonio in armonia con la vita cristiana e gli insegnamenti della Chiesa, che li vorrebbe icone viventi dell’amore di Cristo.” Mueller e Aguilar non sono affatto soli nella loro battaglia. Si sono già schierati sulle stesse posizioni, infatti, alcuni cardinali molto in vista, come Caffarra,  Brandmueller, Bagnasco, Sarah, Re, Ruini, De Paolis e Collins. Tra l’altro, anche dei laici insospettabili sostengono l’incongruenza logica e teologica delle teorie di Kasper, il quale propone di “valutare i casi dei divorziati risposati singolarmente” tenendo presente che anche nelle seconde nozze, dopotutto, uomini e donne si sono scambiati promesse che vanno comunque mantenute e ci sono da tutelare gli interessi dei minori. Negli scorsi giorni, anche il New York Times, giornale notoriamente liberal, ha completamente smontato, a sorpresa, le tesi di Kasper, dando un inatteso assist a Mueller: “Perché – scrive il giornalista Ross Douthat – per esempio, gli obblighi del secondo matrimonio dovrebbero essere assecondati dalla Chiesa e non anche gli obblighi di un matrimonio poligamo, dove vengono compiute promesse simili ed in cui pure sono coinvolti gli interessi dei bambini?” La parola finale, comunque, spetterà al sinodo dei vescovi e a papa Francesco.

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