Compra Kit Kat rovinato. Giovane chiede a Nestlè una fornitura a vita come risarcimento

Una delusione che non poteva rimanere impunita quella provata da una studentessa di legge del Kings College di Londra, che qualche giorno fa ha acquistato un Kit Kat ma al posto del croccante wafer ha avuto la sfortuna di imbattersi in una normalissima barretta di cioccolata. Per questo Salma Ahmad, questo il nome della ventenne aspirante avvocato, ha deciso di chiedere al colosso Nestlè un risarcimento dei danni: una fornitura a vita di KitKat. Una richiesta che sta facendo molto discutere nel Regno Unito, dove gli amanti degli snack abbondano e in molti hanno deciso di sposare la battaglia della giovane.

Mentre si attende la risposta della multinazionale  Salma Ahmad sta facendo pratica legale e minaccia di andare avanti con una formale denuncia: ha annunciato a Nestlè di volersi appellare a una sentenza del 1930 per rafforzare le sue ragioni, la stessa che ha previsto un risarcimento del consumatore proprio in caso di riconosciuta perdita economica ed emozionale. E naturalmente, spiega la giovane privata del wafer, "la perdita che ho subito è rilevante sia dal punto di vista economico che da quello emotivo".

La vicenda ha mosso i primi passi il mese scorso ma inaspettatamente è andata avanti: la studentessa acquistò un pacco da 8 KitKat in un supermercato, poi ne afferrò uno e diede avidamente il primo morso, rimanendo delusa dopo la scoperta che mancava il wafer: "Se avessi voluto comprare una confezione di solo cioccolato – spiega – avrei comprato una barretta di Galaxy". E a chi le chiede se una causa legale non sia una reazione spropositata, Salma ammette di "tentare la fortuna": "Se non chiedi, non hai".