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Comey: “Trump è un bugiardo. Nessun dubbio: la Russia ha interferito nelle elezioni USA”

Lʼex direttore dell’Fbi risponde al Senato americano: “Non sta a me dire se cʼè stata ostruzione alla giustizia, il presidente non mi chiese di fermare lʼinchiesta sulle interferenze russe nelle elezioni”. Il rischio di impeachment per Trump si fa sempre più concreto.
A cura di Biagio Chiariello
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L'amministrazione del presidente Donald Trump ha scelto di "diffamarmi e ha mentito su di me e sull'Fbi. L'Fbi è e sarà sempre indipendente". E ancora: “Non c’è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane”. L’attesissima audizione in Senato sul caso Russiagate da parte dell’ormai ex capo dell’agenzia USA, James Comey, ha confermato i timori per la neo presidenza USA. Già ieri, Comey aveva anticipato che Trump gli chiese di lasciar perdere le indagini sull'allora consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, oggi l’ex numero uno del Bureau punta ancora più direttamente il dito contro il tycoon newyorkese "Ha scelto di diffamare e di mentire su di me e sull'Fbi", ha detto. "Non sta a me dire se le conversazioni con il presidente erano un modo per ostruire la giustizia", ha aggiunto. L'ostruzione di giustizia è uno dei reati per il quale si potrebbe ricorrere all'impeachment del presidente. In merito al Russiagate, Comey  ha  affermato che né Trump né il ministro della Giustizia Jeff Sessions gli chiesero di fermare l'inchiesta.

 “C’è stato uno sforzo massiccio da parte di Mosca di colpire le elezioni presidenziali americane e l’Fbi seppe dei tentativi di hackeraggio da parte dei russi alla fine del 2015. Non c‘è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane. Ma ho fiducia che nessun voto sia stato alterato”.

“Le spiegazioni del mio licenziamento mi hanno confuso e preoccupato – ha detto Comey all'inizio della sua testimonianza, riferendosi alla decisione di licenziarlo nell'ambito del Russiagate, il 9 maggio scorso – visto che fino ad allora mi era stato ripetuto che stavo facendo un gran lavoro". “Il mio buon senso mi suggerì che Donald Trump stava cercando di ottenere qualcosa in cambio per mantenermi in carica alla guida del Bureau. avevo la sensazione che qualcosa stava per accadere e capivo che dovevo stare molto attento. Ricordo che pensavo che ci potessero essere sviluppi inquietanti” dice ancora.

Trump: "Siamo sotto assedio, ma combatteremo e vinceremo"

Immancabile la risposta a caldo di Trump che, pur non menzionando Comey, nel corso di un suo intervento in un evento pubblico ha fatto riferimento alle accuse nei suoi confronti invitando i suoi sostenitori e l'amministrazione ad andare avanti.  Il presidente Usa ha preso la parola alla Faith & Freedom Coalition, la manifestazione degli evangelici, mentre era ancora in corso l'audizione dell'ex direttore dell'Fbi, dichiarando: "I nostri avversari mentiranno, cercheranno di fare ostruzione, di spargere odio e pregiudizi ma noi non arretreremo e andremo avanti nel fare la cosa giusta".  "Noi sappiamo combattere meglio degli altri. Non molliamo" ha concluso Trump.

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