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Coldiretti in piazza contro l’embargo russo: “Danni per 600 milioni”

Manifestazione a Verona di migliaia di coltivatori e allevatori italiani per chiedere lo stop alle sanzioni verso la Russia. Fa paura anche la prospettiva di un congelamento dei rapporti con il Regno Unito dopo Brexit.
A cura di Susanna Picone
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Migliaia di agricoltori e allevatori italiani hanno protestato oggi a Verona per chiedere la fine dell'embargo contro la Russia, scatenato dalle sanzioni Ue per il sostegno del Cremlino ai separatisti in Ucraina, e che ha provocato dei danni all'export italiano. Coldiretti fa sapere che gli agricoltori “chiedono la fine di una guerra commerciale insostenibile per l'Europa che ora deve affrontare anche i pesanti effetti economici della Brexit, nell'anniversario dei due anni dall’embargo russo e all'indomani della decisione del presidente russo, Vladimir Putin, di prolungare l’embargo imposto sui beni alimentari fino al 31 dicembre del 2017”. Secondo Coldiretti, la perdita per l'agricoltura italiana è stata di almeno 600 milioni in due anni. In Veneto, scelto perché è la regione più duramente colpita, gli agricoltori hanno portato i prodotti rimasti invenduti, dalle mele ai kiwi fino alle pesche, ma anche i formaggi e i prosciutti “per denunciare – così Coldiretti – un braccio di ferro insensato e autolesionistico. Una scelta suicida che l'Unione Europea e l'Italia non possono permettersi dopo il voto sulla Brexit con la svalutazione della sterlina inglese che rischia di mettere in crisi i rapporti commerciali con la Gran Bretagna, che è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari Made in Italy”.

I danni –  A salire sul podio dei prodotti agroalimentari Made in Italy più colpiti direttamente dall'embargo in termini di taglio in valore delle esportazioni sono, secondo Coldiretti, nell'ordine l'ortofrutta per un valore di 149 milioni di euro, poi i prodotti lattiero- caseari, per un importo di 80 milioni di euro principalmente per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, e infine le carni e i salumi con perdite di 39 milioni di euro. Numerosi ed eloquenti gli striscioni che sono stati esposti dagli agricoltori: “No all'embargo russo”, “Putin facciamo la pace”, “La guerra fredda uccide il Made in Italy” e simili. Presenti a Verona il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e il governatore del Veneto Luca Zaia.

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