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Clima, Renzi: “Oggi il nostro nemico è il carbone”

Il Presidente del Consiglio è intervenuto a Montecitorio agli “Stati Generali sul clima” insieme alla francese Ségolène Royale e al cardinale Peter Turkson.
A cura di D. F.
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C'erano anche il ministro francese dell'ambiente Ségolène Royale e il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace e stretto collaboratore della stesura dell'Enciclica di Papa Francesco "Laudato sì" agli "stati generali" che si sono tenuti a Montecitorio nella giornata di oggi e in cui il Presidente del Consiglio ha invitato il gruppo dirigente italiano a "prendere su di sé l'impegno di assumere l'orizzonte di Parigi come l'occasione per trasformare questo tema in priorità politica". Il riferimento è a Cop21 di Parigi, la conferenza sul Clima a cui parteciperanno tutti i "leader" della terra e che si prefigge lo scopo di "inventare nuovi modi di produzione e consumo" anche allo scopo di creare posti di lavoro e ricchezza. "Io non credo alla cultura della negatività e del pessimismo: sono ottimista, ma occorre assumersi della responsabilità e il tempo delle scelte è oggi", ha detto Renzi. "Dire che per noi il clima è una priorità, è restituire un senso di identità al nostro paese che da sempre ha espresso eccellenze in questo settore".

Il primo ministro ha continuato: "Oggi il nostro nemico è il carbone. Fra 40-50 anni avremo bisogno di andare ben oltre la lotta a questo combustibile" ma "dobbiamo essere capaci di dire le cose come stanno, cioè che le rinnovabili da sole non bastano e che da qui a domani mattina non finiscono né il petrolio né il gas". Il capo del Governo italiano ha quindi "lanciato una sfida", quella che il Belpaese diventi capofila di un grande progetto sul clima: "Utilizziamo questi sei mesi per tentare di dire che questa è una priorità italiana e cerchiamo di non sprecarla". In termini concreti Gianluca Galletti, ministro dell'ambiente, ha annunciato: "Il prossimo mese firmeremo un accordo programma con tutte le regioni dove mettiamo 1,2 miliardi per il dissesto idrogeologico, di cui 600 milioni disponibili subito. E' un impegno già forte sul dissesto idrogeologico e sulle bonifiche, nei prossimi anni in questi settori investiremo più di 10 miliardi. Oltre 2 miliardi che erano fermi oggi stanno diventando cantieri".

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