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Clienti narcotizzati con latte di mandorla e rapinati da massaggiatrice hot: arrestata

La massaggiatrice offriva ai suoi clienti un delizioso latte di mandorla miscelato con un potente psicofarmaco. Terminata la prestazione sessuale, però, gli uomini si mettevano alla guida e causavano incidenti stradali.
A cura di Fabio Giuffrida
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E' successo a Gravina di Catania dove una donna di 54 anni è stata accusata di rapina aggravata plurima e arrestata in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Catania. Una storia che ha dell'incredibile: le indagini, infatti, cominciano a seguito di due incidenti stradali sospetti. Due uomini, infatti, in due momenti differenti, denunciano i loro sinistri stradali; ma qualcosa non convince i carabinieri che collegano i due fatti e scoprono che entrambe le vittime, prima dell'incidente, si sarebbero recate presso un'abitazione per "avvalersi delle prestazioni di una sedicente massaggiatrice".

Latte di mandorla miscelato al benzodiazepine

La donna, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, avrebbe accolto i suoi clienti offrendo un bicchiere di latte di mandorla che, però, sarebbe stato miscelato con un potente psicofarmaco il quale avrebbe subito causato uno stato di semi-incoscienza. Terminate le prestazioni sessuali – che secondo i militari venivano retribuite con 50 euro – e approfittando dello stato di amnesia indotto dal farmaco, la donna ne avrebbe approfittato per rubare tutto il denaro contenuto all'interno dei portafogli dei suoi clienti. Oltre il danno, anche la beffa. 

Prestazioni sessuali a 50 euro

I clienti, terminato il "massaggio", in evidente stato confusionale, si mettevano alla guida delle proprie autovetture, ignari di aver ingerito benzodiazepine. Così si sarebbero determinati gli incidenti stradali, poi denunciati alle forze dell'ordine. Gli inquirenti, poi, hanno identificato l'autrice, perquisito l'abitazione e sequestrato il latte di mandorla utilizzato per narcotizzare i clienti scoprendo che risultava contaminato. Gli elementi finora raccolti dai Carabinieri, farebbero ritenere che possano esserci stati altri casi simili, finora non emersi a causa della ritrosia delle vittime a dichiarare il loro coinvolgimento negli incontri "clandestini" con la donna.

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