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Classifica delle università italiane: in testa Verona e Bocconi, quelle del sud in fondo

La classifica della qualità degli atenei italiani stilata dal Sole 24 ore: posizioni di coda occupate integralmente dalle università del Sud.
A cura di Antonio Palma
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Un balzo in avanti permette all'Università di Verona e alla Bocconi di Milano di conquistare quest'anno in solitaria il primato rispettivamente fra gli atenei statali e fra i non statali. È questo infatti il dato principale della nuova classifica delle università italiane che Il Sole 24 Ore realizza ogni anno grazie alle informazioni messe a disposizione dalle banche dati del ministero dell'Istruzione e dell'Anvur . Anche se dal punto di vista delle posizioni vi è una certa stabilità nelle performance dei singoli atenei, la classifica delle università italiane per il 2015 evidenzia però una ulteriore distanza tra le prime posizioni e le ultime. La graduatoria della qualità degli atenei infatti sembra indicare una polarizzazione crescente fra le università che riescono a garantire risultati di eccellenza e quelle che invece faticano. Oltre alle due primatiste confermati in effetti i buoni risultati delle università già abituate alle zone alte delle classifiche che sono tutte del nord, mentre purtroppo le posizioni di coda sono occupate integralmente da atenei del Sud.

Nella graduatoria degli atenei statali a far primeggiare l’Università di Verona ci sono principalmente due fattori tra di loro collegati: il numero di crediti formativi che gli studenti riescono a ottenere nelle attività di stage e tirocini presso le aziende e un tasso di occupazione degli ex studenti a un anno dal titolo fra i più alti in Italia. Nella stessa classifica a seguire sul podio troviamo l'Università Trento e a pari merito il Politecnico di Milano e l'Università di Bologna. La “questione accademica meridionale” è evidenziata invece dal fatto che la prima università del sud è quella di Salerno, solo al 26esimo posto, mentre nelle ultime otto posizioni ci sono solo università meridionali con la Parthenope di Napoli a chiudere.

Nella classifica delle università private invece a spingere sula vetta l'ateneo milanese è un’eccellenza quasi generalizzata che va dall’attrattiva nei confronti degli studenti di altre regioni ad un tasso bassissimo di dispersione. Sul podio delle private troviamo poi nell'ordine la Roma Luiss e il San Raffaele di Milano che ha perso tre posizioni visto che l'anno scorso era in testa. A chiudere la classifica dall'ultima posizione Enna Kore, Roma Europea e Bari Jean Monnet.

Ovviamente sono i singoli indicatori a offrire dati più precisi che consentono una lettura più approfondita della qualità raggiunta dalle università italiane oltre al valore assoluto. Da questo punto di vista, come spiega Gianni Trovati sul Sole 24 Ore, "chi è in cerca di un corso di laurea ad alto tasso di esperienze lavorative, sotto forma di stage e tirocini, può guardare prima di tutto a Brescia, all'università del Piemonte orientale o a Verona; chi punta invece sulla dimensione internazionale farà bene a rivolgere l'attenzione allo Iuav di Venezia o a Trento, mentre chi pensa già al dopo ed è alla caccia di un contesto caratterizzato da dottorati di alto livello e da una produzione scientifica competitiva non dovrebbe trascurare Padova, il Politecnico di Torino e soprattutto Verona".

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