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Cittadinanza onoraria a Salvatore Borsellino, Napoli prende posizione contro la mafia (VIDEO)

Conferita la cittadinanza onoraria a Salvatore Borsellino, fratello del giudice antimafia ucciso in via D’Amelio da Cosa Nostra e animatore del movimento Agende Rosse, che chiede la verità sulle stragi degli anni Novanta e sulla trattativa tra Stato e mafia.
A cura di Alessio Viscardi
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Borsellino cittadinanza onoraria di Napoli

Napoli ha un cittadino un più e si schiera nella lotta alla mafia. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo – il magistrato ucciso in via D'Amelio per rinsaldare la trattativa tra Stato e mafia – ha ricevuto dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, la cittadinanza onoraria del capoluogo partenopeo. Un atto "significativo" secondo il primo cittadino, necessario perché tutti i napoletani prendano posizione rispetto alla malavita organizzata e alle collusioni con lo Stato.

Un gesto che a Napoli sarà seguito dall'intitolazione dell'attuale Piazza Cenni, antistante il Palazzo di Giustizia, ai magistrati Falcone e Borsellino. "I napoletani si sentono vicini a quei magistrati servitori dello stato e cittadini, che ogni giorno lottano per cercare la verità" dice il primo cittadino.

Grande commozione negli occhi e nella voce rotta dal pianto di Salvatore Borsellino, che da anni porta in Italia la propria indignazione attraverso il movimento delle Agende Rosse – che prende nome dal taccuino che il magistrato utilizzava sempre per annotare appunti sulle indagini, misteriosamente scomparsa dalla sua auto dopo la violenta esplosione che lo uccise assieme agli uomini e alla donna che gli facevano da scorta.

Il magistrato Antonio Ingroia, arrivato per assistere alla cerimonia, ha ricordato ai nostri microfoni che il clima anti-magistrati generato dal precedente esecutivo, se pur non scemato con il Governo tecnico, si è trasformato in una collaborazione rispettosa: "Io sono d'accordo con il riordino delle sedi giudiziarie – dice Ingroia – ma molta strada c'è ancora da fare, anche se siamo sulla via giusta". Nonostante ciò, tutti hanno ricordato che gli attuali tempi bui ricordano molto da vicino quelli che precedettero e seguirono quel 19 luglio 1992.

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