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Cisgiordania, arrestato l’attivista italiano che aveva girato il video del bimbo strozzato

L’attivista italiano dell’ISM Vittorio Fera è stato arrestato due giorni fa dai soldati israeliani mentre partecipava a una manifestazione a sostegno dei palestinesi.
A cura di Davide Falcioni
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Vittorio Fera, un 31enne attivista italiano dell'Ism, il movimento di solidarietà internazionale con il popolo palestinese, è stato arrestato due giorni fa dai soldati israeliani durante scontri a Nabi Saleh in Cigiordania. A renderlo noto è l'International Solidarity Movement, spiegando che l'attivista cui comparirà in tribunale domani, e che Fera è stato arrestato mentre con "un pacifico gruppo di dimostranti internazionali stava cercando di documentare l'attacco ad un ragazzino" palestinese da parte dell'esercito. Il Consolato generale italiano a Gerusalemme ha confermato il fermo.

Vittorio Fera è accusato di aver lanciato pietre alla volta dei soldati israeliani, ma secondo l'Ism si tratta di un'accusa del tutto infondata. Durante la manifestazione, che ha visto la partecipazione di attivisti internazionali, è stato arrestato anche un ragazzino palestinese di otto anni con un braccio fratturato. Il video incriminato è rimbalzato su tutti i media del mondo che hanno mostrato l'orrore del soldato israeliano che soffoca il piccolo palestinese di 8 anni con il braccio spezzato.

Stando a quanto riporta l'International Solidarity Movement la manifestazione del villaggio di Nabi Saleh, in Cigiordania, è stata indetta in modo pacifico proprio in seguito all'arresto di alcuni minori palestinesi da parte delle forze di sicurezza di Israele. Il corteo avrebbe chiesto la scarcerazione dei giovani, ma i soldati israeliani avrebbero risposto con un fitto lancio di gas lacrimogeni e con l'arresto di alcuni attivisti, sia indigeni che stranieri. Tra questi anche Vittorio Fera, membro dell'Internationale Solidarity Movement da tempo impegnato in Cisgiordania a favore della causa del popolo palestinese.

L'Ism è un'organizzazione non governativa senza scopo di lucro che si pone l'obiettivo di sostenere la causa palestinese nel conflitto israelo-palestinese. È stata fondata nel 2001 da Ghassan Andoni, attivista palestinese, Neta Golan, attivista israeliana, Huwaida Arraf, palestinese-statunitense e George N. Rishmawi anch'egli palestinese. Adam Shapiro, uno statunitense, si è unito al movimento poco dopo la sua fondazione ed è anche spesso considerato uno dei fondatori. All'organizzazione  apparteneva anche Vittorio Arrigoni, attivista italiano ucciso nel 2011.

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