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Cinture esplosive ai cani. L’ultima arma dell’Isis in Iraq

Alcuni combattenti iracheni hanno mostrato come l’Isis abbia imbottito un cagnolino di esplosivo prima di farlo andare sul fronte nemico.
A cura di D. F.
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Gli uomini dello Stato Islamico, sempre più in difficoltà sui campi di battaglia in Iraq come in Siria, avrebbero deciso di sfruttare persino gli animali come armi: Un gruppo di combattenti iracheni ha diffuso un video che mostra un piccolo cane imbottito di candelotti esplosivi. Secondo i militari, tutti filo governativi, lo Stato Islamico sarebbe arrivato numerose volte a far esplodere  dei cani dopo aver fatto loro superare la linea del fronte. La testimonianza, la cui veridicità non può essere al momento verificata, dimostra che ai cani vengono legati intorno al corpo dei candelotti esplosivi e un telecomando. Gli animali verrebbero poi addestrati per arrivare nei pressi di zone controllate dai nemici, quindi fatti esplodere. Secondo i militari, il dispositivo mostrato nel video sarebbe stato in grado di arrecare danni mortali a un massimo di quattro persone.

Le forze irachene conquistano nuovi quartieri di Mosul

Nelle ultime 48 ore le forze irachene impegnate contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis) a Mosul hanno conquistato un altro quartiere nella zona Ovest della città, assicurandosi in questo modo il controllo di un ponte sul fiume Tigri. A renderlo noto è stato un portavoce militare. "La Forza di risposta rapida e la polizia federale hanno liberato il quartiere Jawsaq e ora controllano l'estremità occidentale del quarto ponte – ha detto il generale Yahya Rasool – questo significa che il ponte è sotto controllo su entrambi versanti". I ponti sul fiume Tigri che collegano la zona occidentale a quella orientale della città sono cinque, tutti seriamente danneggiati dai bombardamenti messi a segno dalla coalizione internazionale a guida americana all'inizio dell'offensiva contro Daesh a Mosul, lanciata nell'ottobre scorso. Le forze governative hanno riconquistato un mese fa la zona orientale della città. Gli iracheni possono ora creare un ponte galleggiante che possa fungere da linea di rifornimento.

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