Cinema a luci rosse gestiti come bordelli, sequestrate 6 sale
Cinema a luci rosse in varie zone d'Italia usati come veri e propri bordelli con tanto di sesso a pagamento per i clienti che pagavano il biglietto. Li hanno scoperti gli agenti della polizia locale di Milano attraverso un'indagine della procura meneghina coordinata dal Pm Ester Nocera che oggi ha portato al sequestro di ben sei sale cinematografiche di cui tre a Milano, una a Mestre, una a Genova e una a Catania. Nell'ambito della stessa inchiesta venti persone risultano indagate e su ordine del gip di Milano Annamaria Zamagni tre di queste sono finite agli arresti. Secondo le accuse della procura di Milano gli indagati "utilizzavano le sale cinematografiche con il solo scopo di permettere che all'interno si svolgessero prestazioni sessuali a pagamento offerte da persone di sesso maschile (omosessuali, transessuali, ragazzi di giovane età anche minorenni) a uomini ivi presenti".
Film solo un pretesto – Insomma secondo i magistrati la visione dei film, che del resto erano pellicole senza alcuna trama oppure ripetuti senza soluzione di continuità, era solo un pretesto per compiere atti sessuali. I gestori dei locali infatti non guadagnavano sui biglietti venduti ma dalla frequentazione di uomini dediti alla prostituzione e di uomini in cerca di tali prestazioni. I tre finiti in manette sono i gestori mentre gli altri indagati sono dipendenti delle sale, cassieri e addetti alla sicurezza. Per loro le accuse sono di favoreggiamento della prostituzione anche minorile e di associazione per delinquere.