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Cina, il governo scarcera il dissidente Nobel per la Pace Liu Xiaobo. Ha un tumore

Liu Xiaobo ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2010: Fu uno degli attivisti che animarono le proteste di Tiananmen.
A cura di Davide Falcioni
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, dissidente cinese premio Nobel per la Pace nel 2010, è stato rilasciato dal penitenziario dove da tempo era recluso per essere sottoposto a una terapia per curare un tumore al fegato diagnosticato il 23 magio scorso e ormai in fase terminale. La scarcerazione è stata confermata dal suo avvocato, Shang Baojun. "Dopo l'uscita dal carcere, Liu è stato trasferito nell'ospedale di Shenyang, nella provincia di Liaoning", ha reso noto il suo legale. "Le autorità cinesi dovrebbero immediatamente garantire che Lui Xiaobo riceva cure mediche adeguate, e che lui e tutti gli altri che sono detenuti perché hanno esercitato i loro diritti umani siano rilasciato in modo immediato e senza condizioni", aveva raccomandato Amnesty International.

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Liu Xiaobo ha 61 anni. E' uno scrittore e un attivista per i diritti umani, probabilmente uno dei più noti dissidenti cinesi arrestato nel 2008 dopo aver aderito al movimento che chiedeva piena democrazia nel paese. E' stato il primo firmatario del manifesto di Charta08, cui hanno aderito online 330 intellettuali cinesi, che elencava una serie di riforme necessarie per una trasformazione democratica del Paese. Dopo aver lavorato negli Stati Uniti è tornato in patria ed ha preso parte alla rivolta di Tiananmen e la sanguinaria repressione del 1989. Fu tra gli attivisti che cominciarono uno sciopero della fame quando i carri armati cominciarono a occupare la piazza che gli studenti avevano eletto a simbolo della protesta.

Il giorno di Natale del 2009 Liu venne condannato a 11 anni di reclusione per "incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato". L'anno successivo, Liu ricevette il premio Nobel per la pace "per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina". La premiazione avvenne davanti ad una sedia vuota, trasformatasi immediatamente in un potente simbolo contro la repressione del dissenso in Cina.

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