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Choc a Ravenna, è morto Enrico Liverani, candidato a sindaco del Pd

Il candidato a sindaco alle Comunali 2016 di Ravenna Enrico Liverani muore improvvisamente mentre è a bordo della sua auto. Inutili i soccorsi. Per ora l’ipotesi più avvalorata è quella di un malore alla guida. Renzi: “Era un punto di riferimento preziozo”
A cura di Redazione
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 Un malore o un attimo di distrazione che gli è costato la vita. Così è morto, in strada, mentre guidava, Enrico Liverani, 39enne candidato a sindaco di Ravenna del Partito Democratico. La sua auto, una Renault Clio, è sbandata ed è finita in un fosso intorno alle 20.50 a Camerlona, nel ravennate, in un tratto poco illuminato. L'auto è finita contro un albero, si è aperto l'airbag. Non c'è stato nulla da fare. Sul posto è arrivato il 118, codice rosso, Liverani – assessore dallo scorso gennaio – è stato estratto dall'abitacolo per le manovre di soccorso, inutili: l'uomo era già deceduto, e il personale medico non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. Poco prima aveva partecipato a una veglia per la pace in piazza San Francesco a Ravenna. Il sindaco Fabrizio Matteucci ha convocato la stampa per fornire loro le ultime informazioni. E' infatti da ieri sera in stretto contatto con il procuratore che si occupa del caso. Le testimonianze riferiscono di un'auto che viaggiava a velocità e che altrettanto lentamente sarebbe uscita fuoristrada, avvalorando quindi l'ipotesi – per ora la più accreditata – del fatale malore. Chi gli era più vicino racconta tra l'altro che negli ultimi giorni Liverani accusasse un peso al petto.

Morte Enrico Liverani, il cordoglio di Matteo Renzi

Il premier Matteo Renzi ha fatto arrivare un messaggio postandolo anche sulla sua pagina Facebook: "Tutto il Pd si era riconosciuto e unito sul suo nome. Non aveva votato per me, aveva fatto esperienza nel sindacato, non era uno ‘della prima ora', ma era un punto di riferimento prezioso. E tutti insieme eravamo pronti a una campagna elettorale accesa e bella come solo le campagne elettorali per i sindaci sanno essere. Abbraccio la sua famiglia, i suoi cari, quelli che lo hanno amato e che continuano a farlo, Fabrizio, Stefano, Paolo, Vasco e con loro tutto il Pd emiliano e ravennate – aggiunge Renzi – E idealmente vorrei che fosse l'abbraccio di tutta la comunita del Pd. Abbiamo mille limiti, litighiamo spesso, talvolta ci dividiamo su tutto. Pero' quando uno dei nostri se ne va cosi, ti rendi conto di essere davvero una comunità".

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