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Chiude la casa europea di Babbo Natale a Martina Franca, troppe code e caos

L’evento della casa europea di Babbo Natale chiuso dopo una valanga di critiche per il caos delle code.
A cura di A. P.
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"Per motivi di sicurezza la Casa di Santa Claus è stata chiusa anticipatamente. Siamo desolati" con questo cartello affisso davanti all'ingresso si è conclusa anticipatamente e con una valanga di polemiche la manifestazione natalizia "La casa europea di Babbo Natale" organizzata in queste settimane a Martina Franca, in provincia di Taranto. L'evento doveva durare fino al 27 novembre anche con lo scopo di donare fondi all'Unicef, ma a causa dell'enorme afflusso di persone da tutta la Regione Puglia ma anche da quelle limitrofe, la manifestazione si è trasformata presto in caos. Le ragioni della chiusura infatti, come detto, sono dovuti proprio ai problemi di sicurezza generati dal massiccio arrivo di famiglie con bambini. In realtà sin dal primo momento sulla pagina Facebook dell'evento erano apparse numerose critiche sia per le code, sia per gli spazi angusti per l’attesa, sia per la qualità della stessa manifestazione.

La Casa di Santa Claus era stata presentata come un progetto che anno per anno prevedeva delle "residenze temporanee del personaggio più amato al mondo da adulti e bambini per diffondere lo spirito natalizio". Quest'anno la Casa europea di babbo Natale era prevista a Martina Franca all’interno della manifestazione "Perbacco che vicoli e i Mercatini di Natale", con ingresso a 1 euro e il 50 per cento dell’incasso devoluto all’Unicef. Per molti però l'organizzazione è stata pessima, con il paese non attrezzato ad accogliere tanta gente. Ci sono persone che raccontano di file di oltre 7 ore con inevitabili tensioni.

"Sono molto dispiaciuto per i disagi di questi giorni. Ho sbagliato la scelta di questo posto per un evento così grande. Ho commesso un errore di valutazione pensando che la gente avrebbe desistito da lunghe attese. Invece no. E questo mi ha anche commosso. Sono giustificate le critiche di chi si è sentito deluso nelle aspettative, ma che il posto fosse piccolo e sarebbero entrate non più di 50 persone alla volta lo abbiamo più volte detto" ha commentato ’organizzatore su facebbok, Antonio Rubino, aggiungendo che "le critiche ricevute sui social sono una piccola percentuale" e che molte critiche ricevute "sono strumentali". Sul contributo all’Unicef "nonostante siamo stati costretti dalle autorità comunali a renderlo volontario e a richiederlo solo all’uscita dalla casa, l'incasso sarà rendicontato sul nostro sito e consegnato direttamente al Comitato di Bari"

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