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Chiara, la ragazza segregata in casa a Napoli ha incontrato la madre

La donna di 69 anni accusata di aver rinchiuso in un’abitazione del quartiere Vomero la figlia 36enne non è più agli arresti domiciliari e ha ottenuto l’autorizzazione a incontrare la giovane in ospedale.
A cura di S. P.
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Rosa S. e sua figlia Chiara si sono rincontrate. Sono le due donne protagoniste di una vicenda che lo scorso marzo ha indignato la città di Napoli: la prima, insegnante di 69 anni in pensione, è accusata di aver tenuto segregata per otto anni in casa la figlia Chiara, una donna di 36 anni. La giovane è stata liberata dagli agenti del commissariato Arenella il 28 febbraio scorso: si trovava in un appartamento sporco nel quartiere Vomero, viveva tra rifiuti di ogni tipo. Chiara era impaurita e denutrita: i poliziotti hanno accertato che sua madre le portava qualcosa da bere e da mangiare solo un paio di volte alla settimana. Lasciava le buste della spesa sul pavimento e poi andava via chiudendo la porta a chiave. La donna in casa non aveva neppure l’acqua.

Tra madre e figlia un abbraccio e poche parole – In seguito alla sua liberazione, Rosa S. è stata arrestata e ha ottenuto gli arresti domiciliari. E ora che non è più agli arresti, la donna ha potuto rivedere sua figlia. La notizia dell’incontro è stata riportata dal quotidiano Il Mattino: la 69enne ha incontrato Chiara alla presenza dei sanitari in ospedale. Tra le due donne vi sarebbe stato un abbraccio e poche parole. Circa un mese e mezzo dopo la liberazione la 36enne sta meglio: a Chiara stanno ricrescendo i capelli, riesce ad alzarsi dal letto da sola e sta ricominciando a prendersi cura di se stessa.

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