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Chernobyl: l’Ucraina toglie il segreto di Stato da 49 documenti, presto la verità

Secondo le carte ci sono stati errori di costruzione e 29 interruzioni di dell’attività della centrale, di cui 8 causate da errori del personale, per non parlare dell'”impreparazione” del governo sovietico in Ucraina nell’affrontare l’incidente e della “violazione di norme di sicurezza”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Ucraina ha declassificato 49 documenti "top secret" legati alla tragedia di di Chernobyl, di cui oggi ricorre il trentennale: lo riporta la testata online Rosbalt.ru, evidenziando come le carte gettano luce su quanto è avvenuto nei momenti successivi a quello che ad oggi è il peggior incidente nucleare della storia. Il materiale desegretato rivela “l'impreparazione” del governo sovietico in Ucraina, “la mancanza di attrezzature necessarie a contenere rapidamente il disastro”, nonché “violazioni delle norme di sicurezza”. Secondo i documenti, risalenti al periodo 1971-1981, ci sono stati errori di costruzione e 29 interruzioni dell'attività della centrale nucleare, di cui 8 causate da errori del personale. Secondo gli esperti ci sarebbero stati “difetti di progettazione” presso l'impianto che hanno portato ad “uno sbalzo di tensione che in ultima analisi ha contribuito a diverse esplosioni”, tra cui quella del reattore numero 4, che ha poi causato il rilascio di nube radioattiva in diverse aree d'Europa. Altri documenti successivi alla catastrofe rivelano l'insufficienza di abbigliamento speciale per proteggersi dalle radiazioni.

L'incidente di Chernobyl, il disastro 30 anni fa

Il disastro di Chernobyl avvenne nella notte tra il 25 e il 26 aprile, mentre era in corso un test per il quale erano stati staccati i sistemi di sicurezza. Durante una prova per verificare il funzionamento della turbina in caso di mancamento improvviso di corrente elettrica, errori umani e tecnica difettosa contribuirono alle condizioni per la catastrofe: era l’1:23. Fuoriuscirono circa il 50% di iodio e il 30% di cesio, disperdendosi nell'atmosfera, con un'emanazione di radioattività tra i 50 e i 250 milioni di Curie, quantità circa cento volte superiori rispetti a quella delle bombe americane su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Secondo l'Iaea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) l'esplosione portò la contaminazione più elevata in un'area nel raggio di 100 km dalla centrale, con la concentrazione maggiore di isotopi di stronzio, cesio e plutonio.

Le autorità sovietiche impiegarono almeno 36 ore per rilasciare informazioni sull'incidente ed evacuare i 45 mila abitanti di Pripyat, la cittadina nei pressi di Chernobyl e nei giorni successivi circa 130 mila persone in un raggio di 30 km dovettero lasciare le proprie case. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che, tenendo in considerazione i dati fino al 2005, almeno 4 mila persone sono morte a causa del disastro. Circa 100.000 chilometri quadrati di terreno sono stati contaminati dalle radiazioni, con le regioni più colpite in Ucraina, Bielorussia e Russia, ha riferito Rosbalt.ru.

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