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Charlotte: polizia diffonde nuovi video dell’uccisione di Keith Scott, ma i dubbi restano

Le autorità locali hanno diffuso due video che riprendono l’uccisione dell’afroamericano e confermano che l’uomo era armato. I filmati però non chiariscono se effettivamente l’uomo fosse armato per questo in città continuano le proteste di piazza.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le ripetute richieste della famiglia di Keith Lamont Scott, l'afroamericano colpito da un'agente di polizia a Charlotte durante un controllo e la cui morte ha dato il via alle proteste di tutta la comunità nera della più grande città della Carolina del Nord, la polizia ha finalmente deciso di pubblicare alcuni video di quanto avvenuto. Diversamente dai precedenti filmati diffusi dalla famiglia della vittima, che erano ripresi da lontano, quelli della polizia son video ripresi direttamente dal cuore della scena. Si tratta infatti di filmati registrati in automatico dalle telecamere in dotazione agli agenti delle forze dell'ordine locali .

Una clip proviene da una telecamera installata sulla spala di uno dei poliziotti intervenuti sul posto e mostra le concitate fasi del fermo e della morte di Keith Lamont Scott e si interrompe prima di mostrare il copro a terra dell'uomo, un altro  spezzone invece è girato da una telecamera piazzata sul cruscotto di una volante e riprende la scena da un'altra angolazione. Nelle immagini si vede Lamont Scott che esce da un'automobile fa qualche passo e dopo poco viene freddato da quattro colpi sparati da un agente.

I due video sono stati pubblicati dalla polizia insieme ad alcune foto della pistola che sarebbe stata in possesso dell'uomo. In entrambi i video però le immagini non chiariscono se effettivamente la vittima fosse in possesso di un'arma e se la stesse impugnando in quel momento. Per questo dalla famiglia ribadiscono la richiesta alle autorità locali di pubblicare tutti i video a disposizione e in maniera integrale. Le stesse richieste avanzate ancora una volta dalla comunità afroamericana che per la quinta serata consecutiva è scesa in strada per protestare.

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