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Chaouqui, nell’inchiesta di Terni spuntano presunti ricatti a Berlusconi

Dalle intercettazioni della Procura di Terni spuntano anche presunti ricatti dell’ex funzionaria del Vaticano a Berlusconi. Gli atti trasmessi ora alla Procura di Roma per approfondimenti.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: Paolo Berlusconi indagato come atto dovuto – Dopo le carte inviate dalla Procura di Terni a quella di Roma, Paolo Berlusconi risulta indagato nell'ambito dell'inchiesta per i presunti ricatti di Francesca Immacolata Chaouqui e del marito Corrado Lanino. Berlusconi è indagato per concussione ma la sua iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto. I pm romani infatti non sono del tutto concordi con quanto sostenuto dai colleghi di Terni e per questo hanno preso in considerazione anche altre ipotesi di reato, come quella del millantato credito di Chaouqui che vedrebbe Paolo Berlusconi solo come vittima. Paolo Berlusconi dal suo canto si dichiara estraneo ai fatti spiegando: "Mai la Signora Chaouqui ha neppur lontanamente parlato con me di asserite rogatorie relative a mio fratello Silvio su presunti conti presso la banca Vaticana, conti ovviamente inesistenti", ha scritto l'editore de Il Giornale, aggiungendo: "Ancora una volta il nostro nome è tirato in ballo senza alcun fondamento". Anche Francesca Chaouqui si dice innocente e spiega: "Ho semplicemente chiamato la redazione de Il Giornale dopo avere subito un attacco vergognoso in prima pagina. Chiunque altro avrebbe querelato chiedendo un risarcimento milionario, ho chiamato Berlusconi e gli ho detto: ‘C'è qualche problema con me?'".

Non solo i guai con la gendarmeria vaticana per la presunta cessione di documenti riservati della Santa Sede, lo scandalo Vatileaks 2, e quelli con la Procura di Terni riguardo il dissesto della curia di zona, ora per Francesca Immacolata Chaouqui spunta una nuova inchiesta della Procura di Roma. Indagando sul caso di Terni, infatti, i pm umbri si sono imbattuti in un vorticoso giro di contatti ad alto livello da parte dell’ex funzionaria del Vaticano tra cui spunterebbero i nomi anche di Paolo e Silvio Berlusconi. Come racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, la donna avrebbe continuamente utilizzato le informazioni in suo possesso apprese in Vaticano e non solo per fare pressioni e ricattare vari personaggi. Le verifiche affidate alla squadra mobile e al Nucleo valutario della Guardia di Finanza riguardavano il dissesto della Curia ternana, ma gli inquirenti decisero di approfondire il ruolo di Chaouqui ordinando di mettere sotto controllo anche le sue utenze e scoprendo così il giro di telefonate.

Da una delle intercettazioni ordinate dalla Procura di Terni spunterebbe anche una telefonata all’editore de Il Giornale nella quale la donna avrebbe minacciato di diffondere ai media le richieste di rogatoria dalla magistratura nei confronti dell’ex Cavaliere se in cambio non fossero state accolte alcune sue richieste. In realtà si tratterebbe di richieste molto personali come ottenere la correzione di un articolo su di lei o addirittura la rimozione di un giornalista che aveva scritto un articolo su di lei. Per ottenerlo però Chaouqui si sarebbe spinta a minacciare di rivelare atti giudiziari di Berlusconi di cui diceva di essere in possesso.

Questo e altri episodi analoghi fanno parte del fascicolo trasmesso dalla Procura di Terni a quella capitolina per competenza territoriale. L'ipotesi di reato è di induzione alla concussione ma i pm romani stanno ancora valutando il caso e il reato contestato potrebbe essere anche quello di estorsione. L'indagine vede numerosi indagati tra cui anche il marito della Chaouqui, Corrado Lanino, accusato di intrusione informatica per carpire informazioniin maniera illecita.

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