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Nel 2014 usate 1,1 mld ore di cassa integrazione. Persi 8 mila euro a lavoratore

Si tratta del terzo peggior dato dal 2008. Riguarda oltre 530 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, per un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi. I numeri forniti dalla Cgil.
A cura di Biagio Chiariello
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Il 2014 ha sfondato la barriera del miliardo di ore di cassa integrazione, il terzo peggiore anno dal 2008, data d'inizio della crisi. A tracciare un bilancio dell’anno appena concluso è la Cgil nel rapporto 2014 dell’Osservatorio Cig. Si parla dunque di  1,1 miliardi (-5,97% sul 2013) di Cig, che hanno riguardato oltre 530 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, per un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi, ovvero 8.000 euro netti in meno in busta paga per ogni lavoratore. La regione più colpita, quella che conta anche il maggior numero di società, è la Lombardia: 272 milioni di ore. Segue il Piemonte con 124 e il Lazio con quasi 96. Guardando a sud al primo posto c'è la Campania, che ne conta 82 milioni. Il report redatto dalla Cgil, mette al primo posto il comparto meccanico, con 378 milioni di ore e 181 mila persone a zero ore. Seguono i settori del commercio  con 172 milioni di ore e 83 mila lavoratori e dell'edilizia con 124 milioni di ore e 532 mila lavoratori.

“La flessione rispetto al 2013 – spiega il sindacato – è il risultato di una variazione operata dall’Inps che, nel fornire i dati di dicembre, ha modificato le ore concesse e autorizzate nel 2013”. Si è passato dai 1,07 miliardi registrate nei rapporti precedenti agli 1,18 miliardi di adesso. In ogni caso, prosegue la Cgil, il 2014 “sfonda il miliardo di ore di cassa integrazione e si qualifica come il terzo peggiore anno dal 2008, data di inizio della crisi”. Il tutto per un totale di ore di Cig dal 2008 al 2014 pari a 6,64 miliardi.

Numeri che la Cgil rammenterà al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il prossimo 18 febbraio, in occasione dell’incontro delle parti sociali col governo in vista dell'approvazione dei decreti sul Jobs Act. "Con una crescita pari allo zero, ridimensionare gli ammortizzatori sociali, come contenuto nel Jobs Act, sembra una follia", afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, che aggiunge: "Chiediamo al governo una riforma che sia realmente universale. Se il governo non si dà una regolata sull'impatto sociale del Jobs Act, avremo mesi difficili, con più licenziamenti, che sono l'unica cosa crescente che intravediamo, e con meno tutele".

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