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Cgia: “In 5 anni tasse sulla casa raddoppiate, valore sceso del 15%”

Un boom della tassazione ed una contrazione dei valori di mercato. Secondo le rilevazioni dell’associazione degli artigiani nel caso di un’abitazione di tipo “civile”, il prezzo è passato da 200 a 170mila euro tra 2010 e 2014, mentre le tasse sono salite del 104%.
A cura di Biagio Chiariello
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Negli ultimi 5 anni le imposte sulla casa sono quasi raddoppiate, mentre il valore economico delle abitazioni è mediamente sceso del 15 per cento.  E’ il quadro che emerge a proposito della situazione delle abitazioni, secondo le analisi effettuate dalla Cgia di Mestre, prendendo in considerazione l’ultimo quinquennio. "Tra il 2010 e il 2014 abbiamo assistito ad un incremento spaventoso del prelievo fiscale sulle abitazioni e, parallelamente, a una drastica riduzione del valore di mercato delle stesse", sottolinea il segretario dell'associazione, Giuseppe Bortolussi, "due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a ridurre la ricchezza degli italiani”. Nel dettaglio il valore economico delle case è sceso mediamente del 15%, passando – per una casa di tipo civile, con categoria catastale A2 – da quasi 200 mila euro del 2010 a poco meno di 170 mila nel 2014,mentre le tasse ordinarie (cioè le imposte che generalmente sono versate da tutti i proprietari, come i rifiuti e la Tasi) sono salite del 104% (da 300 a 611 euro). Ciò vuol dire che l’incidenza delle imposte sul valore dell’abitazione è passata dall’1,5 per mille al 3,6 per mille. Quindi si parla di un incremento del 140 per cento.

 Oltre alla crisi e  al crollo della domanda abitativa, dovuto in parte alla stretta creditizia praticata in questi ultimi anni dagli istituti di credito – conclude Bortolussi – il valore economico delle case ha subito un forte calo  anche a seguito del deciso aumento della tassazione. Fino a qualche anno fa  l'acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un carico fiscale ormai insopportabile."

Questa situazione, ovviamente, “ha avuto delle ripercussioni molto negative anche per le attività economiche che ruotano attorno al comparto casa", sottolinea ancora la Cgia, "molti artigiani dell'edilizia, del legno, del settore dell'installazione degli impianti (idraulici, elettricisti, manutentori, etc.) sono stati costretti a gettare la spugna o nella migliore delle ipotesi a ridurre drasticamente il personale alle proprie dipendenze".

Se il settore sarà in grado di riprendersi, puntando soprattutto sulla riqualificazione/ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, non ci sono dubbi che gli effetti occupazionali saranno immediati e la ripresa economica potrà subire una forte accelerazione", concludono gli artigiani di Mestre, "ovviamente è necessario che il carico fiscale sul "mattone" subisca una netta flessione".

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