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Cesena, pillola del giorno dopo negata per motivi “etico-scientifici”: è polemica

Su Facebook il post di una donna del Cesenate costretta a girare tra medico di base, ospedale, pronto soccorso e consultorio per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo ha scatenato molte polemiche.
A cura di Susanna Picone
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Medico di base, ospedale, pronto soccorso, consultorio, farmacia: una donna del Cesenate ha raccontato di essere stata costretta a recarsi in tutti questi posti per riuscire finalmente a farsi prescrivere la pillola del giorno dopo. E di aver ottenuto il farmaco solo dopo essere stata trattata, da alcuni dei medici e farmacisti incontrati sul suo cammino, come una “peccatrice” per ciò che stava chiedendo. L’odissea di questa donna è stata riportata dalla pagina Facebook “Obiezione Respinta”, che ha pubblicato anche una foto di un avviso esposto presso un medico di base del Cesenate. Un avviso che recita: “Per motivi etico-scientifici in questo ambulatorio non vengono prescritte né la pillola del giorno dopo né quella dei 5 giorni dopo”. Il cartello ha portato la paziente a recarsi presso l’Ospedale di Comunità “Santa Colomba” di Savignano sul Rubicone per avere la pillola del giorno dopo, ma lì le hanno spiegato che doveva rivolgersi al medico di base. A quel punto la donna ha detto di essersi recata al pronto soccorso dell'ospedale Bufalini di Cesena “dove si sono rifiutati di prescrivermela e mi hanno a loro volta reindirizzato al Consultorio Familiare di Cesena dove il medico me l'ha prescritta dopo una lunga sgridata e dopo aver insistito lungamente sull'utilizzo di anticoncezionali ormonali”. L’ultimo “rimprovero” è arrivato dal farmacista dove la donna sarebbe stata sgridata e trattata come una “peccatrice”.

Polemiche su Facebook – Tante le reazioni, anche furiose, di centinaia di persone che hanno commentato l’odissea vissuta da questa donna nel Cesenate ricordando, tra l’altro, che è stato abolito l'obbligo di ricetta medica per l'acquisto in farmacia della contraccezione d'emergenza per le persone maggiorenni e quindi per chi ha più di 18 anni ottenere la pillola del giorno dopo dovrebbe essere semplice e rapido. C’è anche chi, per questo motivo, ha parlato di “fake”, ma nel post non viene specificata l’età della persona che ha raccontato la sua esperienza. Come scrive Il Resto del Carlino, sempre su Facebook è intervenuta anche la dottoressa del cartello sotto accusa che avrebbe spiegato di non aver alcun problema a prescrivere quella pillola, che il cartello ha solo lo scopo di avvisare chi non è sua paziente e si presenta per farsela prescrivere e che, inoltre, si tratta di un vecchio avviso in cui compare il nome di un medico in pensione da due anni.

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