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Certificato di malattia dal lavoro, arriva l’autogiustificazione

Il disegno di legge, presentato dal senatore Romani (Gruppo Misto) prevede che “in tutti i casi di assenza per malattia protratta per un periodo inferiore a tre giorni il lavoratore comunichi con sua esclusiva responsabilità il proprio stato di salute al medico curante, il quale provvede ad inoltrare apposita comunicazione telematica all’Istituto nazionale della previdenza sociale, nonché al datore di lavoro”.
A cura di Charlotte Matteini
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Autocertificare il proprio stato di salute in caso di assenza per malattia inferiore ai tre giorni. A prevedere questa possibilità è la proposta di legge presentata dal senatore Maurizio Romani e appena approdata per la discussione in commissione Affari Costituzionali. Il disegno di legge mira a introdurre la possibilità, per i dipendenti, di autogiustificare le assenze per malattia inferiori ai tre giorni mediante una sorta di autocertificazione, un provvedimento che ha lo scopo di alleggerire il lavoro dei medici di base.

Il testo di legge è composto da due soli articoli e prevede sostanzialmente che "in tutti i casi di assenza per malattia protratta per un periodo inferiore a tre giorni il lavoratore comunica con sua esclusiva responsabilità il proprio stato di salute al medico curante, il quale provvede ad inoltrare apposita comunicazione telematica all'Istituto nazionale della previdenza sociale, nonché al datore di lavoro".

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Il disegno di legge è ampiamente sostenuto dalla Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici, che vede di buon occhio la revisione dell'attuale legislazione in materia. "La Fnomceo esprime vivo apprezzamento per il ddl. Ci sono disturbi, come il mal di testa o lievi gastroenteriti, la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili. Il medico, in questi casi, deve limitarsi, all'interno del rapporto di fiducia che lo lega al paziente, a prendere atto di quanto lamentato. Riteniamo che un'auto-attestazione potrebbe essere utile, prima ancora che a sollevare il medico, a responsabilizzare il paziente, come del resto già avviene, con ottimi risultati, in molti paesi anglosassoni. Auspichiamo dunque un iter rapido e l'approvazione entro fine legislatura", ha dichiarato spiegato Maurizio Scassola, vicepresidente della Federazione.

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