267 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cercatore di funghi decapitato, il nipote arrestato per omicidio: “Tanto l’ho ammazzato”

Arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Genova Claudio Borgarelli, il nipote di Albano Crocco, il pensionato di 68 anni decapitato l’11 ottobre nei boschi di Lumarzo. L’omicidio è aggravato da premeditazione e futili motivi: lo zio avrebbe usato un sentiero di sua proprietà per andare a raccogliere funghi.
A cura di Susanna Picone
267 CONDIVISIONI
Immagine

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Albano Crocco, il pensionato di sessantotto anni ucciso e decapitato l'11 ottobre mentre si trovava nei boschi di Lumarzo (Chiavari), dove era andato a cercare funghi. I carabinieri del nucleo investigativo di Genova hanno arrestato Claudio Borgarelli, il nipote della vittima, con l'accusa di omicidio aggravato e premeditato e occultamento e sottrazione di cadavere. L'uomo, assistito dall'avvocato Antonio Rubino, è stato trasferito nel carcere di Marassi a Genova. Secondo l'accusa, l'omicidio sarebbe stato premeditato e aggravato anche dai futili motivi. Secondo gli inquirenti Borgarelli avrebbe maturato la decisione di uccidere lo zio per l'uso di un sentiero di sua proprietà, che la vittima usava per andare a cercare funghi. Il presunto assassino aveva discusso con lo zio, ma anche con altre persone in paese, circa il passaggio dal sentiero che passa nel suo terreno. Borgarelli non voleva il passaggio con le auto, ma solo a piedi e per questo aveva messo paletti e recinzioni che venivano sistematicamente tolte.

Le intercettazioni – Un elemento fondamentale per le indagini sarebbe stata un’intercettazione ambientale dove si sente Borgarelli parlare da solo e dire: “È anche giusto collaborare (alle indagini – ndr), tanto l’ho ammazzato”. E ancora: “Quindi uccidere te col rischio di fare quello che ho già fatto, uccidere”. Queste frasi, rilevate dalle intercettazioni ambientali e che Borgarelli ripeteva quasi come un mantra, sono state pronunciate dopo il ragionamento che l'uomo faceva circa il movente del delitto. Ci sarebbero inoltre una serie di immagini delle telecamere di sorveglianza che riprendono l' assassino il giorno del delitto con tre sacchi grossi dell' immondizia che l'uomo dice di avere buttato in un cassonetto vicino casa. Il racconto viene smentito da alcune telecamere che lo immortalano in Alta Valbisagno mentre butta due sacchi in un cassone e il terzo in un altro. Per il gip sono elementi sufficienti per ritenere che il nipote della vittima sia l'autore di un delitto “di inaudita ferocia e disumanità”.

Il nipote aveva ammesso dei litigi con lo zio – Il cadavere di Albano Crocco era stato trovato ai margini del bosco. Inizialmente si era pensato a un incidente, ma il fatto che il corpo fosse senza testa (che non si è ancora trovata) ha fatto ipotizzare un omicidio. Il nipote, con cui la vittima in passato aveva avuto degli scontri, risultava indagato. Borgarelli, da principale sospettato per il delitto, aveva ammesso che con lo zio c’erano state liti su alcune questioni legate a del materiale illegale che Crocco aveva lasciato nel bosco. Borgarelli è il figlio della sorella di Albano Crocco e proprietario della villetta in cui i carabinieri hanno sequestrato alcuni coltelli e altre armi a lama oltre a una pistola regolarmente detenuta.

Il pensionato decapitato mentre era ancora vivo – Dall’autopsia effettuata nei giorni scorsi sul corpo di Albano Crocco è emerso che l'ex infermiere sarebbe stato decapitato quando era ancora vivo, dopo essere stato raggiunto da un colpo di fucile da caccia. Il cercatore di funghi sarebbe stato ucciso con un'arma affilata che gli ha tranciato via la testa, mentre tentava di difendersi dal suo aggressore. Lo dimostrano i tagli alla mano destra che gli hanno amputato parte delle dita.

267 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views