“Cercasi parrucchiera, ma non sposata”. L’annuncio su Facebook scatena le polemiche
“Cercasi parrucchieri: no cadaveri, vogliamo persone che diventino leader, che con gentilezza sprizzino professionalità dagli occhi e delle quali i clienti si innamorino”. Un annuncio sicuramente originale quello di un parrucchiere di Bari pubblicato sulla pagina Facebook del negozio. Eppure, come racconta Repubblica, è stato rimosso. Il problema? I numerosi commenti che sono seguiti alle candidature e che hanno sollevato un vespaio di polemiche. Sembra, infatti, che a chi si proponesse per quel punto, il titolare del negozio chiedeva se fosse sposata o con figli. In caso di risposta affermativa, bocciava la candidatura con questa motivazione: "Mi dispiace. Ho sempre avuto problemi con donne sposate. Comunque grazie". Qualche commento più giù viene dato un ulteriore chiaramente: se una ragazza assunta nel suo salone un giorno vorrà convolare a nozze e avere figli “farà delle scelte”.
Anche io ho avuto una moglie e un figlio e in quel periodo l’ho tenuta a casa… assumendo un’altra persona non con figli. Tutte possono lavorare, ma assicurando la loro presenza. Altrimenti perché cercare lavoro? Non sono contro le mamme, anzi, ma devo assicurare lo stipendio a tutti” scrive ancora il parrucchiere. La posizione ha scatenato una piccola rivolta social di diverse donne, tanto da spingere il titolare a cancellare l’annuncio di lavoro”.
Gli utenti non sono rimasti a guardare e hanno commentato anche nello spazio relativo al recensioni dell’esercizio, facendo crollare l’indice di gradimento del parrucchiere a 1,9 su una scala fino a 5 punti, con commenti del tipo: "Gestione ottusa, sessista e retrograda". L’uomo è arrivato al punto di autorecensirsi e darsi il massimo del punteggio: “Sono contento che le donne siano tra loro solidali. Ma io… sono d’accordo alle (testuale) donne lavoratrici. Ma se queste provocano problemi di malattie, assenze, e altro come la richiesta di part time, ovviamente do la priorità a chi non crea problemi del genere”.