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Cei, Bagnasco: “Sui migranti Italia in prima linea, ma viene lasciata ancora troppo sola”

A margine del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco ha parlato di numerosi temi relativi all’andamento dell’Italia, in particolare si è detto preoccupato per l’emergenza migranti gestita dall’Italia senza il supporto degli altri paesi e dell’andamento dell’economia e del mercato del lavoro.
A cura di Charlotte Matteini
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A margine del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco ha a lungo parlato del piano di accoglienza dei migranti che da molti mesi l'Italia sta portando avanti senza l'aiuto degli altri stati, che risultano pressoché assenti e a margine del problema, nonostante l'emergenza migranti riguardi in realtà tutto il continente europeo. "L’Italia è in prima linea e, nonostante difficoltà oggettive, continua a fare tutto il possibile su questo fronte che la vede ancora troppo sola. Come il Papa non si stanca di richiamare, lo stile dell’accoglienza e dell’integrazione richiede generosità e intelligenza politica e sociale; è uno stile che coinvolge tutti, chi accoglie e chi è accolto", ha sottolineato Bagnasco.

Nel corso del suo discorso di saluto, il cardinale ha inoltre affrontato numerosi temi come ad esempio quello relativo alla crescita del prodotto interno lordo italiano che, stando alle nuove stime, sarebbe più basso delle iniziali previsioni. "I dati ufficiali parlano chiaro: i nuovi contratti sono diminuiti del 12,1%; il Pil non è cresciuto, la disoccupazione, tra i 15 e i 24 anni, è salita al 39,2%. Anche la produzione industriale risulta diminuita dello 0.8%. Siamo fortemente preoccupati che il patrimonio di capacità e di ingegno del nostro popolo sia costretto a emigrare, impoverendo così il Paese", ha avvertito il presidente della Cei.

Riguardo il referendum costituzionale, secondo Bagnasco è essenziale che i cittadini si informino di persona circa le implicazioni prodotte dal voto "Il Paese è atteso per un importante appuntamento, il Referendum sulla Costituzione. Come sempre, quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi esercitando la propria sovranità, il nostro invito è di informarsi personalmente, al fine di avere chiari tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature conseguenze".

In chiusura, Bagnasco riprende anche due polemiche che hanno infiammato l'estate italiana ed europea: le vignette di Charlie Hebdo sul terremoto di Amatrice e la questione burkini. Per quanto riguarda Charlie Hebdo, secondo Bagnasco è assolutamente imprescindibile ribellarsi alla mancanza di sensibilità dimostrata dai vignettisti francesi. "Noi, anche a nome del nostro popolo, chiediamo: è questa la società che vogliamo, dove pensiamo di sentirci bene, insieme, solidali, a casa? È questo che intendiamo per libertà? Non esiste dunque nulla di talmente profondo e sacro – anche umanamente – che non debba essere sbeffeggiato da alcuni illuminati?", ha domandato Bagnasco.

Sul caso del burkini, Bagnasco ha invece sottolineato che le limitazioni "della manifestazione del credo religioso, inclusa la scelta dei vestiti, sono permesse solo in circostanze molto limitate, come la sicurezza, l’ordine e la salute pubblica o la morale".

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