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Cecina. Dramma sul bus: 43enne muore davanti ai due figli. La moglie aveva appena partorito

Hussein, pizzaiolo egiziano di 43 anni, era diventato papà per la terza volta. Stava andando a dare un bacio alla moglie al figlioletto, quando è stato stroncato da un malore sul pullman. Accanto a lui gli altri due figli, paralizzati da dolore e dallo sconforto.
A cura di Biagio Chiariello
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Era con i suoi due figli sull’autobus che li avrebbe dovuti portare in ospedale per dare il benvenuto al nuovo arrivato. Ma da quel mezzo Hussein Abdelmoneim, egiziano di 43 anni, è sceso senza vita. Una tragedia immane quella che si è consumata a Cecina, in provincia di Livorno: l’uomo è morto sul pullman, per un malore improvviso, proprio davanti agli occhi dei suoi due bambini. A lanciare l'allarme è stato l'autista del bus in arrivo da San Vincenzo, quando si è accorto che l'uomo rimaneva immobile sul seggiolino senza scendere, con al fianco i due bimbi in lacrime.

Hussein lavorava come pizzaiolo al Park Albatros, uno dei più grandi villaggi turistici di San Vincenzo. Da qualche giorno era diventato padre per la terza volta: il suo figlioletto però ha avuto bisogno di qualche cura più specifica dopo la nascita; così è stato ricoverato in incubatrice all’ospedale di Cecina. Lunedì il papà è partito con gli altri due figli per andare ad abbracciare il piccolo e la moglie: mentre era in viaggio però si è sentito male. Nessuno si è accorto di niente: solo i due ragazzini, che tuttavia non sono riusciti a dire e fare nulla. Al capolinea in piazza della Libertà l’autista della Tiemme ha notato l’uomo accasciato sul sedile. Sul posto è arrivata l’ambulanza con a bordo i sanitari: hanno provato a rianimare il 43enne, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il suo cuore si era già fermato. Al pronto soccorso Hussein ci arriva ormai senza vita. Sulla salma, in custodia alla camera mortuaria di Cecina, ora potrebbe essere disposto un riscontro diagnostico.

La notizia in serata è arrivata al Camping village Park Albatros. Sono commoventi le parole con cui l’amico e collega, Stefano Lampati, direttore della struttura, lo ricorda: “Conoscevo Hussein dal 2012 quando ho cominciato a lavorare al Park Albatros. Era una persona eccezionale, sempre disponibile, un lavoratore instancabile, su di lui potevi sempre fare affidamento”.

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