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Cavallo abbattuto per essersi spezzato una zampa

Le foto di Animal Aid mettono sotto accusa uno sport – quelle delle corse di cavalli – definito “spietato”, i cui attori non mostrano alcuno scrupolo nell’uccidere gli animali ritenuti “inutili” e nel nascondere i dati del macello.
A cura di Redazione
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[Foto da Animal Aid]

In media muoiono tra cavalli a settimana sugli ippodromi e il conto, secondo quanto riferito da Animal Aid, fa riferimento al solo territorio britannico. Si tratta spesso di morti silenziose, di cui nessuno, al di fuori dell'ambiente, verrà mai a conoscenza. Questa volta, però, i volontari in incognito dell'associazione Animal Aid hanno scattato le foto che sollevano la protesta non solo degli animalisti. Wigmore Hall, un cavallo di soli sette anni, è stato sparato alla testa il 13 settembre, nel retro dell'ippodromo di Doncaster, dopo essersi rotto una zampa anteriore a 660 metri dal traguardo. Un incidente che avrebbe chiuso definitivamente la carriera del cavallo, il quale, se non abbattuto, sarebbe diventato esclusivamente una spesa per il suo proprietario.

L'arma era munita di silenziatore ed il colpo è stato esploso dal veterinario. A Mark Hawtin, proprietario di Wigmore Hall, il cavallo è fruttato 1,7 milioni di euro (precisamente 1.334.814 sterline) per le vittorie ottenute in cinque anni di carriera dal corsiero. Cinque anni duranti i quali il cavallo è stato sottoposto a ritmi stressanti ed innaturali: 42 gare, trasporti in aereo, competizioni al freddo, su terreni di diversa natura e su distanze variabili. E poi gli allenamenti che rappresentano una costante sfida per spingere più avanti ancora i limiti dell'animale.

Più di mille cavalli hanno perso la vita dal marzo 2007 nel Regno Unito. Le scuderie, secondo l'associazione britannica, rifiutano risolutamente di rendere pubblici i dati sull'identità ed il numero di animali che vengono uccisi ogni anno alla fine della loro "carriera" o prima ancora. Una lista funebre che però è aggiornata regolarmente sul sito dedicato di Animal Aid. Dene Stansall, consulente sulle corse dei cavalli per Animal Aid, ha dichiarato che:

L'industria delle corse dovrebbe vergognarsi per i suoi risultati. Il povero Wigmore Hall era uno dei tanti cavalli da corsa che vengono abbattuti ogni anno perché sono spinto al massimo sull'ippodromo o perché con scarse prospettive commerciali. La sua morte è una volta di più la prova del fatto che le corse di cavalli commerciale rappresentando un – cosiddetto – ‘sport' spietato che non merita alcun sostegno da parte del pubblico.

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